Mondi ‘distanti’

“Worlds Apart”, ovvero mondi distanti, è stato il primo pensiero sulla via del ritorno da Milano dove ho gustato a tutto tondo le quattro ore del concerto di Bruce Springsteen; logico che non riguardasse le decine di migliaia di fan del “boss” che adornavano lo stadio meneghino ma bensì tutti gli altri meno fortunati di me ovvero quelli che non c’erano e mai ci saranno, tutta la “sua” gente, quella in difficoltà, quella a cui principalmente presta attenzione e supporto anche finanziario lo yankee di Freehold ed alla quale da sempre sono rivolti i testi e le musiche delle sue canzoni.

Non era in scaletta a S. Siro il pezzo Worlds Apart, settima traccia di “The Rising” datato 2002, album n° 12 che descrive al meglio il dramma del popolo Usa all’indomani della tragedia del World Trade Center di New York, è un invito forte a “rialzarsi” dallo shock; il singolo in questione invece parla di quei “mondi separati” concausa anche di distruzioni come quella appunto dell’11 settembre 2001, Springsteen “ringhia” da par suo dell’amore vissuto sul crinale insanguinato tra i distanti mondi  di due innamorati in cui tutto sarà polvere e buio.

Altre criticità esistenti nel quotidiano di ognuno di noi meritano però adeguata attenzione, ad esempio la scuola.

Istruzione ovvero conoscenza non va quasi mai di pari passo con lavoro come invece dovrebbe, anche qui “mondi distanti” quindi, scollegati fra loro causa ataviche ritrosie genitori/insegnanti che pesano almeno quanto l’indifferenza da parte delle “reti” cooperative ed imprenditoriali che non aiutano a render possibile l’essenziale in questo campo ovvero mettere in pratica ciò che i giovani studiano.

Esempio di recentissima attualità è stata la frattura che elettori di bassa istruzione, della campagna e soprattutto anziani schierati dalla parte dei “Leave” ha sancito, con la vittoria al referendum britannico “Brexit”, rispetto ai giovani che invece hanno votato per restare nell’UE; anche questi rischiano di diventare “mondi separati”, se già non lo sono, stavolta non per colpa di lobby, religione o etnie ma bensì causa la difficoltà a fornir risposte ai nuovi mutamenti delle società che stanno invecchiando. Nei Paesi Europei in teoria fra quindici anni la popolazione anziana sarà il doppio di quella giovane e non è difficile immaginare quanto in generale saranno poco dinamiche e tendenzialmente conservative le risposte della politica.

Stato e Chiesa, uomini e donne, normalità e diversità, confronto tra le differenti culture nelle generazioni antecedenti e quelle attuali sono tutti aspetti che devono rappresentare una ricchezza per il territorio e per chi ci vive, stili e comportamenti propri dei legami affettivi del passato proiettati nel futuro ossia nuove idee per promuovere la vita sociale, avvicinando semmai mondi distanti, non per distanziarla.

 

Giuseppe “vas” Vassura

 

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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