Integrazione

A partire dagli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso l’Italia, che in passato era stato un Paese di emigrazione, è diventata la meta di flussi migratori provenienti dal Paesi europei ed extraeuropei.


La società italiana  ha risposto all’arrivo di queste donne e uomini che cercano un futuro migliore in modo diversificato. Molti settori sociali si sono sentiti chiamati alla solidarietà e al mettersi in gioco; altri, invece, hanno assunto un atteggiamento di egoismo e chiusura.

Nel momento storico attuale è sempre più chiaro che un solo atteggiamento solidale basato sul reciproco rispetto, sulla cooperazione, sull’altruismo e sulla condivisione può rappresentare la base per costruire una società più solida, più inclusiva e meglio organizzata.

Cooperare è un principio essenziale perché solo collaborando per un fine comune i membri di una società possono effettivamente migliorarla. Una persona sola, infatti, anche se dotata di buona volontà e animata da nobili obiettivi non può ottenere i risultati che potrebbe raggiungere cooperando con altri. Non si tratta soltanto di una scelta legata a valori di mutualismo dai quali nasce stoicamente la cooperazione, ma anche di una decisione legata al fatto che una società con alti livelli di collaborazione cooperativa tra i suoi membri risulta più efficiente.

L’altruismo è uno dei pilastri di una società inclusiva non soltanto perché si tratta di un principio cardine della solidarietà, ma anche perché rappresenta la precondizione per relazioni veramente egualitarie e feconde, basate su una vera apertura e sulla comune volontà di risolvere i problemi.

La condivisione di esperienze, valori e principi è un altro dei cardini su cui si basa una vera prospettiva di integrazione perché non può esistere un modello sociale inclusivo basato sull’imposizione.

Questi atteggiamenti – cooperazione, altruismo e condivisione in un quadro di reciproco rispetto – sono il fondamento dell’integrazione. La solidarietà, infatti, per essere reale e concreta, deve vivere nelle azioni pratiche e tenere sempre conto della dignità personale di chi è coinvolto in essa. Solo l’integrazione, d’altronde, può assicurare l’inclusione e l’attenzione effettiva alle condizioni materiali di vita e di lavoro in vista di un loro costante e progressivo miglioramento per tutte e per tutti. Una società che diventa punto di arrivo per migranti che scappano dalla fame, dalla guerra e dalla povertà deve comprendere che la solidarietà non consiste soltanto in un aiuto di chi ha di più verso chi ha di meno, ma soprattutto nel condividere l’essenziale e non il superfluo.

Al razzismo e alle discriminazioni, infatti, si risponde con l’atteggiamento di chi condivide con i propri simili il pane e non le briciole, senza chiedersi da dove queste persone provengano. Le differenze possono essere vissute come ricchezza unicamente in una società prospera e sostenibile, basata sul lavoro, le libertà civili e i principi fondamentali dell’integrazione e della solidarietà.

Nicola Bardasi

 

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