La ‘Pasqua secondo Ghandi’

Fra la miriade di “auguri” pasquali postati su Feisbuk mi ha colpito quello di un amico pesarese che ha citato Mahatma Gandhi: “La persona che non è in pace con se stessa sarà in guerra con il mondo intero”. In pochi minuti è virtualmente “piaciuta” ad una ventina di persone che poi come solito hanno commentato personalmente.

Quanto mai appropriato al tema di pace e serenità del periodo il suo post, ma sebbene questo periodo festivo sia foriero di gioia e spensieratezza, una sorta di “sabato del villaggio”, viviamo sempre nella cupa attesa del metaforico inizio settimana lavorativo, martedì per l’esattezza che, con un colpo di spugna, cancellerà ogni positività incamerata in noi durante questo lungo weekend pasquale.
Gli auguri dell’amico pesarese però fanno riflettere, lui è attento testimone delle situazioni della sua città e provincia ed è per questo che è persona stimata, non a caso ha citato il guru indiano, che è stato artista di una coesione sociale dal basso che nessuna “avanguardia rossa” avrebbe mai potuto concepire.
L’India, oggi come allora, è un Paese immenso, pieno di assurde contraddizioni, miseria e nobiltà, modernità e caste, libertà e repressione ma, malgrado ciò, con una classe dirigente colta e preparata e, incredibile a dirsi, soprattutto laica. Forse è per questo che la dottrina di Gandhi ha permesso che la democrazia secolarizzata indiana sia presente ancor oggi ed a cui noi occidentali non possiamo che guardare con speranza. L’India dà speranza, non come la Cina che è ancora “impero celeste” staccato dal mondo e superiore ad esso, l’India è stata sconfitta dal colonialismo che poi ha sconfitto; per questo l’inglese come lingua e civiltà le ha permesso di restar “connessa” col resto del mondo e diventare ben presto primaria democrazia mondiale.

Dai soliti “pulpiti” clericali e laici siamo bombardati quasi quotidianamente da figuranti che predicano il nulla, capaci solo di illudere (e deludere) le aspettative della gente e di non incidere positivamente alcunché sui loro destini.
Ecco, credo invece che la citazione postata dall’amico pesarese volesse far rifletter in senso opposto, parlare di Gandhi profeta religioso e politico che volle disarmarsi di armi materiali e ne cercò di morali.

Essa deve insegnare a tutti noi di riappropriarci, anche grazie a questa festività, della santità della parola “non violenza” perché, mai come ora, tocca ai non violenti dimostrare che è possibile essere fattivamente attivi altrimenti gran parte delle testimonianze che ci propinano i media sono solo bigotte fandonie.
In questo periodo pasquale ci sono troppi “santi predicatori impuri” capaci solo di “buone pratiche” a loro favore che fanno male alla nostra società..

Vas

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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