Dall’inizio del conflitto russo-ucraino l’attenzione è scemata di mese in mese, l’accoglienza dei profughi non riempie più le prime pagine dei quotidiani come non è più prioritario per l’opinione pubblica il tema dell’approvigionamento delle materie prime, in Ucraina invece i viveri continuano a scarseggiare, le medicine non si trovano e così pure l’acqua; ma l’estate è alle porte e la prospettiva “vacanze” la fa da padrona in barba all’emergenza umanitaria e la solidarietà che in ferie non ci vanno, da ciò il pericoloso parallelismo di situazioni che a prescindere dagli eventi ci fa (colpevolmente) mettere il cuore in pace.
Giu42022