Medio Oriente: le origini della catastrofe

La società musulmana del Medioevo si é distinta come una delle più grandi civiltà della Storia ma il suo suicidio si è perpetrato negli anni col fallito assedio di Vienna da parte del gran visir ottomano Kara Mustafà (1683), registrato dagli storici islamici come “una catastrofe” che portò al trattato del 1699 in cui i cristiani vittoriosi, per la prima volta, dettarono le condizioni all’Impero Ottomano; da allora per 300 anni il mondo musulmano è stato in ritirata ovunque e questo ha portato a un sentimento generale di sconfitta e vergogna per essere stati dominata dagli infedeli miscredenti cristiani.

Questa potrebbe essere la vera origine della generale catastrofe mediorientale dei giorni nostri e della rabbiosa reazione terroristica con cui l’occidente quotidianamente ha a che fare.

Da sempre la frustrazione del mondo musulmano ha permesso alle spedizioni straniere di aver gioco facile, Napoleone Bonaparte infatti in Egitto nel 1798 non fu cacciato da un generale egiziano o turco ma bensì da Nelson, un ammiraglio inglese; la storia dell’Islam infatti ha visto ripetersi più volte lo stesso modello: quello di potenze straniere in competizione ed i deboli governi locali che rispondono cercando di metter le une contro le altre. Nella seconda guerra mondiale Germania v/s Inghilterra poi Urss v/s Usa, almeno fino al crollo della Russia.

E’da lì che è nata la reazione di Osama Bin Laden che facendo propria la distruzione in Afghanistan, nazione dura e combattiva, considerò nel confronto con gli americani molli e viziati come un occasione irripetibile, quella dell’ 11 settembre, per colpirli eregendosi a paladino dell’Islam ed è forse da lì che occidentali e cristiani sono stati per gli islamici più sinonimo di avversione e soppressione che di tolleranza; le drammatiche vicende di Daniel Pearl, giornalista del Wall Street Journal di famiglia ebraica rapito a Karaci nel gennaio 2002 e decapitato nove giorni dopo, ricalcano quelle dell’altro giornalista americano James Foley, ultima vittima in ordine di tempo di questa strategia che insanguina il medioriente.

Gaza – decapitazione in videoDiretta

Sulla stampa ho letto che un nuovo modello di terrore si compra nei mercatini islamici sottoforma di videocassette delle decapitazioni assieme ad altro materiale di propaganda di Al Qaeda o di Bin Laden, una specie di “istruzioni per l’uso”, e che lo Stato Islamico dell’Iraq (Isis) non è un semplice gruppo di terroristi ma è invece una forza militare radicata in gran parte dell’Iraq, è finanziata da banche ed estorce quattrini in vecchio stile tanto da essere ormai considerata come il gruppo terroristico islamico più ricco al mondo.

In occidentale pullulano dimostrazioni per la morte dei palestinesi a Gaza, poche invece le proteste e le “levate” umanitarie verso l’Iraq; i potenti della terra, fra cui le “celebrity”  della musica in testa, sembrano più interessate a salvaguardare la foresta amazzonica e a denunciare lo scioglimento dell’ habitat naturale dell’orso polare più che voler far qualcosa contro le decapitazione, crocifissioni e mutilazioni genitali inflitte ai cristiani e yazidi indifesi.

Due pesi e due misure, ma d’altronde da 50 anni è sempre e solo di Medio Oriente che si parla e forse un po’, ahinoi, ci hanno ormai fatto l’abitudine..

 

VaS

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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