Scie chimiche: pensieri da spiaggia o incubo del complotto?..

I classici discorsi sotto l’ombrellone e di gossip sembrano fare ‘da padrone’ in questo periodo estivo: oltre alla prova costume e dieta, ha fatto trend discutere anche di mondiale brasiliano (ahimè ovviamente finché l’Italia non é uscita di scena).

Sarà stata la voglia di solleone, colpa di un’estate romagnola col singhiozzo, ma si è esagerato po’ per tutto: che sia bere, mangiare o chiaccherare sul lettino; spaparanzati col naso all’insù, ho ultimamente rammentato di un argomento un pò in voga in quest’inizio d’estate riguardante le bianchissime scie lasciate dagli aerei che si stagliano nel cielo, ora finalmente limpidissimo dopo le brevi burrasche dei giorni scorsi.

Per la quasi totalità dei miei vicini ‘di ombrellone’ si tratta di fenomeni naturali, di condensazione, che sempre ci sono stati e sempre ci saranno, ma per il solito tipo saputone e bastian contrario no, e si è imbarcato in un discorso senza fine (e senza senso) per cui a parer suo sono un pericolo e determinerebbero una grave minaccia per la salute ed in generale per l’ambiente.
In verità è una tematica questa che sembrerebbe di moda perché già in un incontro pre-elettorale di un mesetto fa fui testimone di un intervento, a mio avviso a sproposito e fuori dal contesto della serata, riguardante questi fantomatici fenomeni che a dir di quel relatore (ospite tra il pubblico) provocherebbero deleteri ed irreversibili danni all’atmosfera terrestre ed a noi umani.
Con l’aiuto di un’amica bolognese, ricercatrice CNR, mi sono documentato sul problema, se di questo si tratta, e mi son reso conto che la stragrande maggioranza della comunità scientifica non ha mai preso in seria considerazione l’eventualità che queste scie in alta quota possano danneggiare l’atmosfera anzi, all’unisono, ha da sempre indicato la non pericolosità di questi fenomeni; alcune delle riviste più note e diversi programmi in ambito scientifico hanno poi da sempre bollato il tutto come una “bufala”.

Scie lasciate da un Boing

Anche all’ amico ‘compaesano’, che si occupa di meteo regionale e pure egli specialista in materia, ho girato la “chiacchiera balneare”, e sorridendo beffardamente ma con voce rassicurante mi ha detto di stare tranquillo: “in spiaggia col naso all’insù sotto quelle scie, non rischi un bel nulla, al massimo una scottatura se non metti il fattore 40”, mi ha detto; si è quindi sostanzialmente ritenuto d’accordo con ciò detto dallo scienziato bolognese, e mi ha liquidato con un altro sorrisino ironico. Bella figura..!
In verità invece un po’ di preoccupazioni emersero alla fine degli anni ’90 perché prese piede una fantomatica quanto subdola “teoria del complotto”, seconda la quale non ben identificate forze oscure globali (si parlò di Cia, Nasa e addirittura del Vaticano), per chissà poi quale oscuro motivo, avrebbero operato in tal senso operando un piano di irrorazioni in alta quota in grado di alterare il clima terrestre; fortunatamente tale teoria mai ha avuto credito alcuno, però, tuttavia, qualche ente governativo (anche italiano) si è trovato a dover render conto di spiegazioni ad una parte dell’opinione pubblica ingenuamente ammaliata da questi assurdi rumours.

Scie persistenti dopo il passaggio aereo


I sostenitori della “teoria del complotto” dissero allora, ma anche oggi come alcuni lo ribadiscono, che queste scie erano diverse dalle normali scie di condensazione in quanto più consistenti e di più lunga persistenza nell’aria, che anziché evaporare rapidamente si sarebbero allargate e diramate formando un vero e proprio “velo”, dicono, modificando le condizioni climatiche di certe zone; purtroppo per loro apparve subito chiaro che la metodologia d’indagine di allora fosse a dir poco dilettantistica per cui si ritenne di non dover aggiungere nulla di più a quanto già detto da parte degli enti preposti al controllo in materia…
Pertanto secondo i miei due amici “guru” della scienza e del settore quelle scie di condensazione così candide sarebbero tecnicamente e niente più che innocui cristalli di ghiaccio, che si formano in alta quota in presenza di molta umidità, ed in assenza della quale non sussisterebbero in aere.

Da bambino mi ricordo ancora sul piatto bagnasciuga che osservavo sognante queste scie e pensavo di passeggeri sorridenti diretti verso le bianchissime spiagge caraibiche, ricche di palmeti e lagune da sogno, e forse per qualcuno di essi era pure vero.., altro che incubi complottistici da parte di Cia, Nasa o Vaticano…!

Vas

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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