Come sto?…
Sto come quelli che stanno “bene”. Perché non ho parenti né amici ammalati.
Però è difficile dire che stiamo bene, la televisione e i giornali ci danno un’immagine di grande sofferenza che creano malessere e ansia. Per cui non è facile dire che “sto bene” ma, se penso a queste persone, dico che sono fortunata.
La condizione dello stare in casa è una condizione dura, difficile perché non rispecchia la mia vita di prima. L’impossibilità di frequentare gli affetti più cari: mia figlia, i parenti, gli amici, genera ansia.
Con mia figlia in particolare è un mese che non ci vediamo.
Riempio le mie giornate con tante cose, oltre alla cura maggiore verso la casa e la cucina, mi dedico ad attività a cui dedicavo poco tempo, come le letture, la maglia, il ricamo.
Riesco a trovare tanti modo per riempire le giornate, c’è un cambio nella mia quotidianità rispetto ai primi giorni, forse ora c’è una presa di coscienza maggiore o una “assuefazione” e, la conseguente opportunità di organizzarmi al meglio.
Attraverso i social mantengo i contatti con le amiche di Incontradonne. Ora ci dedichiamo alla confezione di mascherine per la mia comunità, in collaborazione con il CIF.
Non ho per ora, una visione serena nella prospettiva del “dopo”, per lo meno a breve termine. Mi auguro che, attraverso questa esperienza possiamo trovare una modalità più umana di vita.
Giovanna Visani – presidente Gruppo Incontradonne Alfonsine