97° Giro d’Italia: un, due, tre… fanti, cavalli e Re

È partito il Giro d’Italia…
E ci risiamo con i soliti personaggi: un “fante” (operatore sanitario) livornese, due “cavalli” (ciclisti) di cui uno già squalificato per doping (Riccardo Riccò) ed un “re” (commerciante) esso stesso livornese e mente dell’ingarbugliata matassa legata ai farmaci ad azione dopante, sono finiti giorni fa in un’indagine dei Nas di Livorno. Colto sul fatto (in flagranza) i carabinieri hanno già messo le manette al quarantottenne “fante” toscano mentre stava consegnando ai due “cavalli” testosterone ed epoetina, in “reggia” poi i militari hanno sequestrato al “re”, per un valore di 15 mila euro, il tesoro della corona che in questo caso consiste in un centinaio di confezioni farmacologiche dopanti, in gergo amatorial/fantozziano “la bomba”. Ci risiamo, gambe e polmoni non bastano più e, come nei quiz tv, ci vuole l’ ‘aiutino’ da casa.

Intanto, è iniziato il Giro d’Italia! Stavolta da Belfast (chissà perché…), dai cantieri navali del “Titanic” è partito per la 97° volta e terminerà a Trieste (chissà perché…) dopo 3.449 km e la volata finale, parola di Francesco Moser, la deciderà non la strategia di gara o la condizione degli atleti, ma il meteo.
È una vetrina mondiale appetitosa per sponsor e addetti ai lavori, basti pensare che saranno ben 147 le nazioni collegate e si stima che siano quasi 600 milioni gli utenti incollati alla tv. Peccato che negli ultimi vent’anni l’Italbici Spa abbia perso l’80% delle quote di mercato del settore: oggi la fanno da padrone le multinazionali Usa e asiatiche e solo Colnago e Bianchi possono vantarsi di rappresentare l’Italia.
E poi ci sono finalmente “le” ed “i” protagonisti, ossia le biciclette ed i ciclisti, un’eccellenza in tutti e due i casi; una è adatta alla salita, l’altra per il passo veloce poi c’è quella per gli sprinter: tutte dei “bolidi” sia per l’asciutto come sul bagnato, gioielli meccanici di sei chilogrammi il cui prezzo non è definibile ma che un amatore può trovare nei negozi specializzati a non meno di 10 mila euro.

Per gli atleti il discorso è diverso, c’è il leader, il top rider, quello che vince la corsa, poi i gregari: figure queste di secondo piano ma sempre persone che macinano decine di migliaia di chilometri l’anno, a volte veri stakanovisti della disciplina che non hanno mai fatto la storia del Giro ma che sono lo stesso importanti.
L’alfiere azzurro Nibali non sarà quest’anno della partita perché tenterà l’impresa al Tour de France.
Le nostre speranze rimangono quindi legate a Pozzovivo, Scarponi e Pellizotti che, a parer degli esperti, nulla potranno contro la corazzata straniera capitanata da Cadel Evans, Joaquim Rodríguez e Nairo Quintana.

Per la volata finale deciderà il meteo, dice Moser e lui di bici se ne intende.., ma che gli ultimi possano diventare primi, come afferma qualcuno di provata fede, é difficile e se forse in passato é stato profetizzato così, mai è accaduto nella vita reale e soprattutto al Giro d’Italia…

Vas

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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