Le sorti del Pianeta

Il Living Planet Index è un indice che misura lo stato di salute del pianeta e abituato come sono a scorrere quelli finanziari, mi sembra un paniere di situazioni un po’ difficile da considerare, però va bene lo stesso soprattutto quando si parla della salute degli esseri viventi; di tutti, non solo di noi umani che siam sempre pronti a lamentarci di tutto e per tutto.

Non si lamentano invece le popolazioni di specie selvatiche che dal 1970 al 2008 sono diminuite del 45%, colpa del iperconsumo di risorse naturali che noi terrestri arraffiamo, se continuiamo così nel 2050 avremo bisogno di 3 pianeti per sostenere la nostra civiltà, peccato che non ci sono.
Quel che fanno le associazioni ambientaliste è encomiabile, ma non basta, senza una decisa strerzata di rotta da parte dei governi del mondo non si otterranno risultati tangibili; l’Amazzonia col programma A.R.P.A. (Amazon Region Protect Area) dovrebbe diventare l’esempio da seguire, una rete di aree boschive protette di 600.000 kmq. al fine di diminuire in un decennio la deforestazione di almeno il 30%.
In Africa è in corso il progetto Green Heart of Africa per salvaguardare diverse specie in via di estinzione, fra le quali il gorilla di montagna e, grazie ad una petizione, il governo inglese sta tentando di annullare le esplorazioni petrolifere nel Parco del Virunga; il nostro mar mediterraneo occupa solo l’1% della totalità delle acque mondiali, ma in esso si concentra l’8% della biodiversità marina mondiale ed è per questo che progetti come Mediterraneum Initiative del WWF hanno coinvolto la quasi totalità degli Stati che ci si affacciano, sostenendo fattivamente la lotta al “bracconaggio” ittico della pesca con il bycatch vero e proprio flagello per migliaia di creature che vi ci restano impigliate.
Commercio illegale, bracconaggio, distruzione degli habitat e difficile convivenza con l’uomo sono le piaghe con cui le grandi specie animali sono state spinte sull’orlo dell’estinzione, tigri e panda in asia, rinoceronti, giaguari, oranghi, elefanti e gorilla in Africa, per non parlare poi dei grandi cetacei e degli orsi polari; più vicini a noi rischiano di sparire per sempre l’orso bruno, il lupo e la lince perché siamo in troppi e occupiamo troppo del loro spazio, non sono più tutelati i corridoi fra un’area naturale e l’altra, risultato? Spostandosi alla ricerca di cibo incorrano in guai (umani) a loro fatali.

E’ ancora possibile salvaguardare tutto e tutti senza compromettere gli equilibri degli ecosistemi della Terra? Alimentazione, benessere e salute sono sempre state alla portata della gran parte degli esseri viventi di questo pianeta e solo da qualche secolo certi interessi disgraziati dei governi ci hanno velocemente portato a non vivere più in armonia e a non proteggere più le altre creature del pianeta.
Una specie estinta è per sempre e questo non deve accadere.

Vas

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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