Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

In questo periodo storico il dibattito politico è caratterizzato da molte attese in merito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo dato di fatto è ampiamente giustificato dall’entità degli investimenti che la Commissione Europea ha messo in campo per rispondere alla pandemia e dalla natura eccezionale di un investimento pubblico così ampio. 190 miliardi di euro non sono, però, soltanto un investimento, ma rappresentano la più grande scommessa sulla crescita economica e il cambiamento sociale degli ultimi vent’anni.

E’ essenziale certamente un impegno relativo alla riforma della pubblica amministrazione e del mondo del lavoro, anche alla luce dei mutamenti imposti dal quadro pandemico. Ma è sopratutto essenziale che queste riforme non restino lettera morta e siano, invece, capaci di avere ricadute sulla vita concreta dei cittadini e, in particolare, delle generazione più giovani. Se così non fosse, il rischio sarebbe che si tratti di investimenti faraonici che non si traducono in cambiamenti reali, progresso, crescita economica, efficientamento ed equità. Una gestione dei fondi del PNRR che si dimostrasse lontana dai cittadini avrebbe anche la responsabilità di distanziare questi ultimi dalla politica e dall’impegno nella società. Sarebbe, quindi, un’occasione persa.

Dopo un evento come la lunga pandemia, che non è ancora finita e ha messo a dura prova il tessuto sociale ed economico di molti Paesi del mondo, occorrono investimenti capaci di invertire la rotta, anche attraverso investimenti e politiche attive da parte degli Stati nazionali. Questo è ancora più vero per un Paese come l’Italia, attraversata da notevoli diseguaglianze interne e da una questione giovanile e di genere non ancora pienamente risolta.

Primola è parte di un tessuto associativo diffuso in tutto il Paese come quello rappresentato da Arci. Per una associazione come la nostra parlare di equità, senso civico, impegno civile e sociale, significa richiamarci al nostro stesso impegno quotidiano. Siamo, infatti, impegnati giorno per giorno nella società attraverso un’attività più che ventennale di ricerca, di formazione culturale, di promozione turistica. Questa nostra attività non si è fermata neanche durante la pandemia legata alla diffusione del virus COVID-19. Proprio perchè siamo presenti nella società riteniamo di comprendere alcune delle sue criticità e dei problemi che la caratterizzano e che pesano maggiormente sulla vita reale, concreta e quotidiana dei cittadini. Questo significa che esiste una responsabilità particolarmente forte da parte nostra nel ricordare a chi governa che è essenziale mettere le risorse del PNRR  a disposizione di piani di investimento di ampio respiro e che siano vicini ai cittadini e ai loro bisogni. I comuni e le regioni, come istanze di governo più vicine ai cittadini e ai corpi intermedi della società, sono i luoghi e le istituzioni maggiormente investite dal dovere di vigilare affinchè l’occupazione, la crescita economica, l’efficienza e l’equità possano marciare di pari passo.

Accettare il PNRR senza mettere in discussione le tendenze negative nè tentare di risolvere i molteplici problemi irrisolti che caratterizzano il Paese significherebbe, d’altronde, trovarsi tra alcuni anni a dover affrontare gli stessi problemi senza godere del sostegno economico e politico dell’Unione Europea.

Primola ritiene che, affinchè il COVID-19 rappresenti un’occasione di rilancio per l’economia e di crescita per la società nel suo complesso, è essenziale mettere al centro l’occupazione femminile e quella giovanile. Da parte nostra come Associazione continueremo, nei limiti delle nostre forze e possibilità, ad impegnarci al servizio della società e del suo miglioramento costante.

Nicola Bardasi

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