Archivio Giornaliero: 28 settembre 2015

“Amarcord”, quando il cinema mostra sprazzi di eternità

Amarcord è una paroletta bizzarra, un carillon, una capriola fonetica, un suono cabalistico, la marca di un aperitivo… Se si uniscono amare, core, ricordare e amaro, ecco che si arriva ad Amarcord”: così il grande Federico Fellini definiva la sua diciassettesima fatica cinematografica, che lo ha portato a vincere nel ‘75 l’Oscar come miglior film straniero e una moltitudine di premi tra cui due David di Donatello, quattro Nastri d’Argento e un Globo d’Oro.
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