Josefa “ Sefi” Idem è nata in Germania e vi ha ha gareggiato dal 1984 al 1989, anno in cui ha conosciuto Guglielmo “Cicci” Guerrini ex canoista, allenatore di pallavolo e di canoa, che è diventato il suo allenatore e marito nel 1990; dal matrimonio sono nati due figli, Janek e Jonas e preso residenza in Italia ha potuto vestire la maglia azzurra, attualmente vive a Santerno vicino a Ravenna.
Sefi ha disputato otto Olimpiadi nella disciplina del K1 kayak individuale, da quella di Los Angeles 1984 a quella di Londra 2012 di cui cinque in azzurro, bronzo ad Atlanta nel 1996, oro a Sidney nel 2000, argento ad Atene 2000 e Pechino 2008; con cinque titoli mondiali e quattro europei è l’atleta femminile con più Giochi olimpici disputati in assoluto.
Una serie infinita di menzioni al merito dentro e fuori i percorsi di gara, non ultima dal 2001 al 2007 la carica di assessore allo sport del Comune di Ravenna e quella come capolista per l’Emilia-Romagna per il Senato alle elezioni politiche del 2013 ove è stata eletta come parlamentare del Pd e ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili nel governo Letta; le dimissioni, dopo circa due mesi di mandato, hanno stupito i più ma non chi da tempo la conosce, la Sefi è fatta così e da questo punto di vista è (molto) poco “italiana” e tanto “tedesca”. Ma la sconfitta non è lei.
Appeso la pagaia al chiodo e lasciato le gare è diventata un’icona dello sport, quello pulito che tutti vorremmo, quello che manda messaggi a favore del Tibet, quello duro come l’hard-rock degli Ac/Dc che lei ascoltava in pre-gara, quello sport poco appagante come è il kayak e che in Italia è supportato al pari della briscola; ma anche icona di quello sport che insegna valori di rettitudine e rispetto, infatti di fronte all’accusa di presunte irregolarità nel pagamento di oneri previdenziali, con atto di responsabilità verso quelle 9.382 preferenze della provincia di Ravenna, ha fatto ciò che avrebbe fatto chiunque ritenga far parte dell’onesta maggioranza silenziosa di cui fa parte la gente del nostro tessuto sociale.
Gente come noi, romagnoli “della bassa” o della renania settentrionale non importa perché nello sport, nel lavoro o in famiglia, l’onestà e la buona fede nelle scelte, anche quelle scomode, prevale sempre.
Vas