Cabala, debito e dintorni ovvero quando la paura fa (90) 160

Da un dossier del Fondo Monetario Internazionale il rapporto fra il nostro Debito pubblico quale esposizione verso creditori nazionali o esteri e il Prodotto  interno lordo (P.i.l.) che è la ricchezza economica di cui siamo in possesso, è previsto in crescita di oltre il 160% a fine 2020, questo dovuto sì agli effetti economici della pandemia da Covid-19 ma sopratutto colpa tanto del debito nazionale salito (maggio 2020) a quota 2.500 miliardi di euro quanto a un mercato del lavoro inefficiente (che non fa Pil). 

E’ da tempo immemorabile che secondo tanti osservatori questo fardello di debiti accumulati in un ventennio è zavorra pericolosa per la crescita del Belpaese che, già “ingessato” di suo dalla burocrazia, dalla Pubblica Amministrazione che è tale solo a parole e da Lobby spendaccione che vivono di rendita di posizione anzichè produrre ricchezza, non ha modo di uscire dal pantano in cui si trova perchè ogni azione (anche politica) che si tenta di intraprendere è vana a promuovere una ripresa economica e sociale al passo coi tempi.

Qualche anno fa non a caso il New York Time ha “sbattuto” in prima pagina il primato (negativo) di Contini paesino siciliano che contava 1 dipendente comunale ogni 14 abitanti e quello di Montallegro (1 ogni 58) contro la media dei municipi locali della provincia di Agrigento che era di 1 ogni 538; ben più roboante la notizia che apparve sul Corriere di Bologna dove si lesse che la Regione Emilia Romagna distribuì premi di produttività a 137 dirigenti regionali su 168, considerando evidentemente “fuoriclasse” l’81% dei propri amministratori.

Gli esempi sulle cattive politiche non si contano se poi negli anni si leggono i rapporti della Corte dei Conti che in tempi non sospetti pubblicò un dossier in cui la Lombardia ogni 100.000 abitanti aveva 26 dirigenti nazionali, la Liguria 48, la Calabria 83, l’Umbria 105 e il Molise addirittura 272; fra le Regioni a statuto speciale la parte del leone la faceva la Sicilia con 2.320 ossia nove volte più della Lombardia che ne aveva 256 pur avendo il doppio degli abitanti.

L’aiutino perciò a “sterzare”, dal continuare a far debiti impropri e a porre rimedio alla montagna di nostri quattrini  buttati al vento da questi (e altri) sprechi nazional-popolari, credo sarà (aimè) alquanto doloroso da parte degli “enti” deputati chiamati impropriamente “Troika” ovvero Banca Centrale Europea, Commissione Europea e Fondo Monetario Internazionale in rappresentanza dei creditori ufficiali, come d’altronde già avvenuto per la disavventura economico-finanziaria greca di qualche anno fa.

Questa azione di “ingerenza” per (ri) mettere i conti a posto e rimediare con le buone o le cattive a ciò che maldestramente abbiamo combinato negli anni passati in merito ai misfatti finanziari inerenti in nostro debito, è probabile sia calendarizzata quando il rapporto Debito/Pil sforerà dai 160 punti, e sarà una supervisione che in caso ciò accada non mancherà di innescare un pericoloso scontro politico e sociale a livello nazionale, contro chi pretenderà “dall’esterno” (in vece nostra) di far quadrare i conti.

In quell’agenda ci sarà di sicuro un punto cui nessun premier ha mai finora sognato di porre argine ossia quello inerente i “diritti acquisiti”, i lauti (scandalosi) emolumenti anche pensionistici cui tante persone pensano di aver diritto ma da sempre criticati da chi li ha confrontati ad esempio con gli assai più contenuti “numeri” dei rappresentanti statunitensi (loro colleghi) anch’essi consiglieri nazionali, regionali o soltanto rappresentanti eletti, un mare di quattrini che non sarà facile tagliare con l’accetta e che nell’ipotesi migliore scatenerebbe una valanga di ricorsi.

Ecco perchè a qualcuno non dispiacerà l’eventuale “aut aut” da parte della Troica in quanto se si tratterà di una “manovra” sangue e lacrime come per la disavventura greca non sarà una sorpresa, le similitudini infatti si sprecano: dalla classe dirigente ellenica che era inadeguata e incompetente come sta dimostrando di essere quella nostra oppure di una Pubblica Amministrazione incapace, corruttibile (e corrotta) ed infine sulla propensione del popolo greco (come quello italiano) a evadere sistematicamente, in percentuali rilevanti, le tasse nell’incapacità da parte dello Stato di debellare il fenomeno dell’evasione che nei decenni è diventato purtroppo strutturale.

Giuseppe “vas” Vassura

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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