Raffica di elezioni regionali chiave nel 2020, si parte con Emilia Romagna e Calabria e più avanti Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia.
Il 26 gennaio in Calabria i sondaggi pronosticano una partita già vinta da parte dello schieramento di Centrodestra (Centrodx) di Jole Santelli deputata di Forza Italia a scapito di Callipo del Centrosinistra (Centrosx), con Francesco Aiello del Movimento 5 Stelle a chiudere il cerchio; stessa data ma dall’esito più incerto in Emilia Romagna dove i sondaggi sostanzialmente equiparano due formazioni, quella di Bonaccini (Centrosx) e quella della Bergonzoni (Centrodx), appaiate poco oltre il 40% e con il M5S in percentuale ad una sola cifra.
Il leader leghista Matteo Salvini ha già pronosticato in queste ultime settimane di campagna elettorale la vittoria trionfale in Emilia Romagna, traguardo impensabile e irraggiungibile fino a poco tempo fa ma oggi quantomai a portata di voto, che a detta sua sarà fondamentale per abbattere e trasformare la politica di Centrosx “dell’ultimo santuario rosso” e culla del socialismo nazionale, in un’altra realtà senza falce e martello che segnerà la fine anche per il governo Conte 2, la cui caduta (ri) candiderebbe il Centrodx alla guida della politica nazionale.
Saranno oltre 3,4 milioni gli emiliano-romagnoli chiamati alle urne per eleggere gli amministratori di una delle regioni più belle al mondo e di quella che in patria “funziona” meglio, gente che ha sì preferito Berlinguer ma anche Zaccagnini, Prodi ma pure Berlusconi, Salvini quanto Renzi, e che da sempre vede con positività le proprie tradizioni, da quelle legate all’agroalimentare, al turismo e alla manifattura; non si spiega perciò il perché dell’incertezza che evidenziano oggi i sondaggi e la (conseguente) ipotesi di necessità di cambiamento malgrado un Pil in crescita importante nell’ultimo quinquennio, che non è però bastato a “blindare” il consenso elettorale del primo mandato in dote all’amministrazione uscente di Centrosx.
La colpa per alcuni è da attribuire a quelle realtà di eccellenza come le aziende e le cooperative di “Motor Walley” e Food Walley”, bacini di splendida produttività tanto decantati dal presidente uscente Bonaccini in campagna elettorale, ma che sono stati avversati (non senza qualche ragione) da parte di chi da tempo ha puntato il dito sulla (poca) sostenibilità ambientale delle loro filiere di produzione (derrate e manifatture) che inquinano aria, acqua e terra, imprese quelle che per tanti avrebbero dovuto avere fin da subito uno scopo ambientale oltre che il profitto.
Da ciò si evince che è riduttivo (e a volte sbagliato) limitare alle sole cifre le analisi e le propagande elettorali, nell’ultimo triennio infatti il consenso per il Centrodx in Italia è cresciuto, ribaltando il “quadro” e l’appeal, e la sola Lega in tanti centri del Ferrarese, del Piacentino e del Ravennate è diventata primo partito superando spesso il 40%, ciò significa che “buon Pil” a volte non basta e che evidentemente mal sono state gestite (altre) politiche da parte del Centrosx, soprattutto quelle rivolte ai giovani.
Bonaccini ha impostato tutta la sua campagna elettorale solo sui “numeri” ottenuti dalla propria amministrazione nel produrre reddito (anche a favore dei cittadini), ma ciò basterà?
Giuseppe “vas” Vassura