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Gli “affari di famiglia” batteranno Marc Marquez?

E’ finito come da previsioni il motomondiale 2019, nella MotoGP lo spagnolo Marc Marquez su Honda ha stravinto il mondiale piloti surclassando l’ormai eterno secondo Andrea Dovizioso su Ducati con una differenza di ben 151 punti e mettendo in chiaro un dominio che dura da tre anni.

La sola (magra) consolazione è che la classifica piloti 2019 vede 4 italiani nei primi 10 ma a parte l’Andrea nazional-popolare che, al terzo anno da vicecampione del mondo ha battagliato da vincente con la sua Desmosedici, nessun altro italiano ha mai dato l’impressione di poter competere per il podio, a differenza invece degli spagnoli che anche se con discontinuità, con Vinales (Yamaha) e Rins (Suzuki), ci hanno almeno provato collezionando punti iridati.

Non pervenuti i top driver degli altri team dalle “spalle larghe”, come Iannone (Aprilia), il francese Zarco (Ktm), l’inglese Crutchlow (Honda) e l’australiano Miller (Ducati) mentre un discorso a parte va fatto per il giovane francese Quartararo, di cui sentiremo ancora parlare in futuro, che anche nelle situazioni più ostiche ha derapato con la sua Yamaha coi migliori incrociando traiettorie da favola; infine una nota (dolente) per il “dottor” Valentino Rossi che, partito quest’anno come outsider (speranzoso) sulla nuova Yamaha M1, ha finito male e dietro in classifica addirittura al proprio compagno di scuderia Vinales, confermando così che sembrano finiti i tempi in cui lui era (a prescindere) il favorito in gara.

Le gare svoltesi da marzo a novembre 2019 in MotoGP hanno visto in crescita le performance di Honda e Ducati anche del comparto “privato”, abbastanza male Yamaha in una crisi di sviluppo che sembra non “schiodarsi” dalla rendita di posizione dell’era iridata dei Rossi e Lorenzo, mentre Suzuki ha confermato la solita “consistenza” in termini di piazzamenti anche se da sempre è alle prese con budget limitati; infine gli altri, Aprilia, Ktm e team privati, che hanno vissuto il mondiale nella (vana) speranza di avvicinarsi ai migliori lavorando sulla filosofia del dare il meglio di sé in gara, piuttosto che in prova.

L’abbandono alle gare dell’ultima ora per problemi di salute dello spagnolo Lorenzo, che quest’anno ha fatto coppia con Marquez (più nel male che nel bene), vedrà per la prima volta nella storia delle moto i due fratelli Marc e Alex Marquez far parte dello stesso vincente team Honda, con Alex che però nei test guiderà la “LCR”, ma di sicuro esordirà nella prossima stagione su quella ufficiale.

Motivazioni e numeri sono indiscutibilmente dalla parte del fratello grande ma non sarà uno scherzo battagliare a 300 all’ora senza i “parametri” usuali, superare in gara il fratellino Alex non sarà come passare Vale Rossi e tutto il suo “peso” multimediale, col fratello verrà di sicuro meno l’adrenalina che l’ha messo davanti a un Dovizioso imprendibile o quella stessa che in tante situazioni gli ha permesso di “domare” l’outsider in giornata di grazia (a cui va tutto bene) come è stato con Quartararo.

Quanto e come Marc “gestirà” in gara il fratellino Alex nessuno può immaginarlo perché il confronto è inusuale e senza precedenti negli sport a disciplina individuale in quanto sarà difficile gareggiare (vincendo) senza dover far i conti “in casa propria”, coi sentimenti fraterni; sarà questa (forse) l’unica nube che attraverserà l’orizzonte di Marc Marquez nel 2020, se supererà anche questo “rognoso” ostacolo nulla e nessuno potrà impedirgli di essere il migliore di tutti i fuoriclasse che lo hanno preceduto, da Doohan a Rossi ad Agostini, guadagnandosi così rispetto, ammirazione e celebrità, e lasciando ad altri (Alex compreso) la percezione mesta di doversi accontentare di un posto sul podio.

Giuseppe “vas” Vassura

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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