Terzo settore fra Stato e mercato

L’attività di volontariato, fine nobile di spendere un po’ del proprio tempo alla cura dei problemi sociali, è alla portata di tutti e aiuta a ricostruire la relazione tra l’individuo e la comunità.

La vasta politica di riforme propagandata dai governi di centrodestra e di centrosinistra non ha finora tenuto nella giusta considerazione le potenzialità del “Terzo settore” nell’affrontare i guai dei cittadini, non è cosa da poco soprattutto in un Paese come il nostro dallo scarso senso civico e dalle poche possibilità occupazionali; siamo i primi nell’affrontare le emergenze naturali (terremoti, inondazioni, ecc.) e gli ultimi a rispettare (e far rispettare) il banale quotidiano del codice della strada continuando ad usare i cellulari alla guida.

Servizi dediti perciò alle comunità che sono diventati una bella occasione per trasformare il proprio tempo libero in momenti di accrescimento personale nella solidarietà, operando anche in modo professionale e senza fini di lucro, sia in forma individuale (i volontari) quanto collettiva (Onlus, Coop sociali, ecc.) nei settori dell’istruzione, la sanità, l’ambiente, l’integrazione, lo sviluppo e la valorizzazione dei beni culturali, andando peraltro anche al di là degli “step” che Stato e mercato finora hanno bloccato.

Una imprenditorialità “sociale” da cui nasceranno le idee di cui avremo più bisogno nel prossimo futuro per creare una nuova cultura capace di cambiare la mentalità generazionale che finora ha bloccato l’innovazione dei progetti “sul campo”; una nuova legge ha già “attualizzato” qualcosa in tal senso, come il servizio civile da “nazionale” a “civile universale” (aperto anche ai residenti stranieri) oppure inerente la remunerazione del capitale sociale che fa risultare le Coop sociali come imprese a tutti gli effetti, o l’aumento della soglia di detraibilità ed ancora una nuova normativa sui criteri di accesso del 5 per mille, anche se beninteso tutto ciò non basterà.

Per diffondere “buonismo e civismo” che il Terzo settore sponsorizza, occorrerà anzitutto metter mano ai disastri che fanno le lungaggini burocratiche delle Amministrazioni locali, in Italia ad esempio occorrono mesi per creare un’impresa, in Francia qualche settimana, negli Usa e Inghilterra (Brexit a parte) qualche giorno, ma servirà una sterzata forte rispetto le politiche governative degli ultimi anni per creare “sicurezza”.

Per ora nessuna luce in fondo al tunnel del nostro disastrato “Stato di diritto” che vede troppi delinquenti “non” assicurati alla giustizia, la mission del volontariato e della solidarietà sarà (quasi) realizzabile solo azzerando questo che rimane il principale nostro timore della vita di tutti i giorni da parte di quelli che hanno scelto di stare dalla parte del male, quell’odioso e riluttante life-style a cui da troppo tempo ci obbliga la malavita delle mafie e della microcriminalità.

Giuseppe “vas” Vassura

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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