Ducati Panigale R: rosso di sera… “mondiale” si spera.

Nel motociclismo il Mondiale Superbike (Sbk) interessa le derivate di serie, alloro che alla Ducati manca dal 2011 ma è nel mirino, l’amministratore delegato Claudio Domenicali è stato chiaro: “Siamo profettevoli, tecnologici e abbiamo un’inventiva che tutto il mondo ci invidia”, gli ha fatto eco il responsabile reparto corse Luigi Dall’Igna: “Da qui arrivano buone idee che poi sperimentiamo in MotoGP.

Battere le due Kawasaki “Ninja”, soprattutto quella del campione del mondo in carica Jonathan Rea che nell’ultimo biennio ha messo in fila tutti, non sarà facile ma per la Ducati Panigale R le premesse ci sono in quanto la “rossa” di Borgo Panigale ha dominato le ultime gare del 2016 con vittorie a ripetizione (11); è stato inoltre ingaggiato un pilota di classe del calibro di Marco Melandri, oltre al “ri” confermato Chaz Davies, per dare ulteriore garanzia alla continuità di risultati che nel recente passato ha latitato.

Tecnicamente la Ducati Panigale R non è cambiata, motore, aerodinamica, elettronica e sospensioni non hanno avuto granchè bisogno di rivoluzioni perché le performance in pista si sono alla lunga equivalse a quelle delle “giapponesi “mondiali”, ciò che è mancata nel 2016 è stata l’uniformità di prestazioni nei momenti topici del campionato e la presenza di una “seconda guida” (da podio) capace di erodere punti mondiali ai top driver avversari.

Alla fine di febbraio in Australia vedremo quindi se avrà fin da subito le carte in regola per far bene nel Mondiale Superbike, è al ravennate Melandri che i  tifosi della “rossa” chiedono ovviamente di far vincere il marchio italiano, ma anche di non commettere più gli errori del passato ossia “chiudere in un cassetto” quel che non è andato nel 2015 con il team Aprilia in MotoGP e ricordarsi invece di come da dominatore è riuscito a salire per ben 19 volte sul gradino più alto del podio nelle derivate di serie; al gallese Davies si chiede invece continuità, è osannato dal popolo ducatista per le sue frenate al limite e per il gran cuore che butta sempre oltre l’ostacolo ma ha bisogno di saper “dosare” passione e ragione per potersela giocare coi primi tre, e semmai tornar così in MotoGP.

Saranno infine il ventitreenne Lorenzo Salvadori e il “vecchio” Eugene Laverty a far rivivere i fasti delle Aprilia mondiali di Max Biaggi e Sylvain Guitoli? Ai box giurano di si perché le loro RSV4 RF, come d’altronde le due Yamaha YZF-R1 di Van der Mark e Lowes, non sembrano poi essere tanto lontane dalle altre in gara ossia le due F4 1000 RR MV Agusta di Leon Camier e Leandro Mercado e le due Bmw S 1000 RR della coppia Jordi Torres – Markus Reiterberger.

I tempi stringono ed i team non staranno ancora per molto alla finestra, a cominciare da Ducati, ma naturalmente le favorite d’obbligo sono ancora le Kawasaki Ninja campioni in carica di Jonathan Rea e Tom Sykes sempre velocissime, poi le Honda CBR 1000 RR dell’ex campione del mondo Niky Hayden e Stefan Bradl.

I tempi “monster” delle due Panigale di Melandri e Davies ottenuti nei test invernali fanno però sognare il popolo ducatista e dai box si parla a gran voce che basterà poco di più per sbaragliare la concorrenza, perchè quest’anno la “rossa” è da Mondiale…almeno si spera!

Giuseppe “vas” Vassura

 

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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