“Fumo”, legalizzazione VS proibizione

Rendere legale il “fumo” ossia il consumo di marijuana per uso ludico o terapeutico (accessibile ai malati) sarà la prossima battaglia il Parlamento, in Italia l’uso personale non è permesso ed è punito con sanzioni amministrative ma diversi provvedimenti legislativi saranno esaminati, fra i quali c’è proprio quello sulla legalizzazione delle droghe leggere identificate in particolare con le piante del genere Cannabis (canapa) da cui notoriamente si ricava marijuana e hashish. 

Non è stato fatto abbastanza da parte di Governo e Magistratura di ciò, e da sempre gli schieramenti politici ne hanno fatto tabù controverso di prima grandezza, alcuni ritengono che l’abbattimento delle attuali sanzioni che proibiscono l’accesso alle droghe leggere sarebbe destinato a incentivare i giovani, curiosi di provare, dando così via libera all’aumento di persone autorizzate a “sballarsi” e provocando problemi di ordine pubblico; per altri invece l’allentamento dell’attuale proibizionismo in materia toglierebbe facile guadagno alle organizzazioni del crimine che proprio da questo illecito traggono profitti.

Le politiche proibizionistiche mai hanno prodotto risultati e l’uso di stupefacenti è materia di totale incertezza ma l’adagio “la mia libertà finisce dove inizia quella dell’altro” dovrebbe far riflettere le autorità sul ruolo di controllo non solo su cosa mangi e quanto bevi, mettendo da parte facili e scontati moralismi.

La statalizzazione dello spaccio che depenalizza le droghe leggere evidentemente fa ancora paura e può portare a dire che la “canna” è l’anticamera dell’eroina anche se ciò è leggenda metropolitana oramai senza senso in quanto da sempre si sa che l’uso delle droghe leggere, nel senso medico del termine, non crea dipendenza a differenza di quelle pesanti e di tante schifezze trattate chimicamente.

E’ stato invece fatto abbastanza per i malati terminali affetti da nausea e inappetenza e per quelli cronici colpiti da spasticità, principali “consumatori” di marijuana nelle Asl in cui operano i centri della terapia del dolore.

Da questo punto di vista “terapeutico” gli accordi per rendere le droghe leggere accessibili stanno funzionando bene, ma il “farsi le canne” è orizzonte ludico molto controverso e le opinioni in tal senso sono preda di preconcetti ed arroccamenti ideologici moralistici tardi a morire.

Giuseppe “vas” Vassura

About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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