La (sur) reale situazione dello sport a “porte semi-aperte”

E’ diventata operativa la possibilità di accedere alle manifestazioni sportive da parte del pubblico malgrado l’aumento dei contagi, una pazza idea questa se solo fosse stata ipotizzata qualche mese fa da parte di qualcuno; e invece è successo, grazie all’operatività del Dcpm del 7 agosto scorso che il ministro dello Sport Spadafora ha annunciato qualche giorno fa a Roma al Foro Italico in occasione degli Internazionali di Tennis. 

Sempre rispettando le regole previste in merito a distanziamento, mascherine e quant’altro inerente la sicurezza sanitaria, un migliaio di spettatori saranno scelti fra chi già aveva acquistato biglietti e vaucer con il sistema di prenotazione via mail, e così anche da parte delle società sportive che potranno invitare tifosi per tutte le manifestazioni in stadio all’aperto, calcio in primis ma anche tennis e altri sport da “circuito” come automobilismo, motociclismo, ciclismo, ecc.

Stadi silenziosi svuotati di tifo per pochi “eletti” che saranno scelti tra abbonati, possessori di Skybox e rappresentanti dei club che vivranno “live” le gesta sei propri beniamini già in occasione della “prima” del campionato di serie A, senza però l’allegria, le voci, le coreografie (quindi lo spettacolo), ma meglio che niente; per tutti gli altri fedelissimi dello stadio per colmare il vuoto, che da febbraio causa pandemia si è impadronito della domenica, sarà calcio “a distanza” dove guardare tra amici o sconosciuti gli incontri e provare a (ri) vivere l’atmosfera entusiasmante e condivisa, anche se in forma ridotta, nei locali dotati di maxischermi al chiuso o all’aperto tra le maglie dei grandi campioni, in ristoranti, pub e birrerie.

Si fa fatica a seguire le partite in tv di uno stadio vuoto in quanto l’assenza dei tifosi è mostruosa e perchè senza dubbio è sempre il pubblico che fa la differenza, ma non solo il calcio (per ora) vivrà queste “strade limitrofe” che oggi più che mai sono diventate luoghi di aggregazione e passione sportiva; con l’abbandono dei palazzetti anche basket, volley e altri sport “indoor” potranno essere così seguiti dalle rispettive tifoserie, con la sola richiesta da parte degli esercenti che raccomandano prenotazione al tavolo e rispetto scrupoloso delle normative vigenti perchè il pericolo Covid-19 non è affatto superato, soltanto così con buonsenso e rispetto si potrà godere della possibilità di unire l’utile al dilettevole, sognando quanto prima il ritorno a stadi e palazzetti.

Sky e Dazn si alterneranno a suon di “milaeuro” gli abbonamenti spartendosi i diritti di trasmissione nel calcio in quanto per la serie A il format ricalcherà la stagione passata con la serie B che andrà in onda sulla piattaforma Dazn, gli incontri di Champions League saranno invece esclusiva Sky con Mediaset che trasmetterà in chiaro solo gli incontri delle “italiane”.

In quest’anno Covid-dipendente la situazione (sur) reale dello sport a porte semi-aperte che si è creata vedrà “ragione” e “passione” che (purtoppo) dovranno giocoforza convivere al di fuori l’attaccamento viscerale verso il nostro sport nazionale, che al bar ci fa sentire tutti allenatori “nel pallone” nel pronosticare in pole position per la stagione 2020-’21 “l’armata” Juve di CR7, a un passo l’Inter coi suoi quattro “numeri 10” e soluzioni infinite per tutto il campo che ciò può comportare, in seconda fila il Milan di “Ibra”, la “Dea” Atalanta e la Lazio del “bomber” Ciro Immobile e poco più sotto Roma e Napoli.

Tutto ciò, in attesa di essere clamorosamente smentiti, nell’incrollabile certezza che tutti noi tifosi viviamo alla “prima” di campionato, anche se di “squilibri nei passi”, “rapporti fra le linee di gioco” e di tutto ciò che sentenziano gli specialisti del mondo del pallone, ovvero i cronisti sportivi (quelli veri), in verità nessuno di noi ne capisce granchè.

Giuseppe “vas” Vassura

About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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