Giovani senza futuro

L’ISTAT ha presentato il Rapporto Annuale 2019. I dati evidenziano un invecchiamento progressivo della popolazione che fa da sfondo al calo demografico più significativo dell’ultimo secolo. Le culle sono vuote: poche donne possono diventare madri, e anche chi potrebbe rinuncia, purtroppo, alla maternità.

Tra le cause di questo calo demografico è importante evidenziare la crisi economica. Nonostante i proclami ottimistici del governo, infatti, la recessione è una minaccia e persino una realtà concreta per molte persone e famiglie.

Per quanto riguarda il numero dei laureati, l’Italia si conferma fanalino di coda dell’Unione Europea e sono le giovani generazioni, prive di sogni e di prospettive autonome di vita e di lavoro, a pagare il prezzo più alto di questa situazione.

La metà dei ragazzi, infatti, vive ancora coi suoi genitori, che spesso devono mantenerli e supplire alle mancanze del Welfare.

Il quadro economico mostra un Pil in calo, e il segno meno potrebbe rispuntare anche se alcuni settori svolgono una funzione di traino. Il turismo, ad esempio, ha generato il 6% del valore aggiunto.

Da oltre vent’anni l’Associazione Primola è impegnata in attività culturali che consistono in molti corsi e un servizio di doposcuola. Siamo convinti che queste attività siano un contributo alla costruzione di un futuro migliore. I nostri corsi, infatti, sono basati su un’idea di solidarietà che mette al centro il sapere e le regole della convivenza civile. Questi valori solidali di pace, eguaglianza e rispetto reciproco sono tra i principi fondamentali della Costituzione; pensiamo che solo nel solco di questi valori sia possibile garantire lavoro, futuro e dignità alle generazioni future.

Nicola Bardasi

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