La “mission (quasi) impossible” di Greta Thunberg

Più di un decennio è trascorso dalla prima edizione datata 2007, l’evento del WWF a riguardo l’Ora della Terra non sembra mostrare i segni dell’età perché temi come la perdita della biodiversità e la lotta alle emissioni climalteranti hanno negli anni sempre più fatto presa sulle “coscienze”, a cominciare dai più giovani.

Greta Thunberg è l’esempio più lampante di ciò e di quanto mediaticamente dirompenti possano diventare le convinzioni dei giovani se ispirate da ciò che un loro simile propone con la forza della sincerità, tanto non è stato effimero lo sciopero di questa sedicenne davanti al parlamento svedese quanto non è stato casuale che dal nulla si sia creato un movimento mondiale per il clima aggrappato agli hastag “FridaysForFuture” a “ClimateStrike”.

Canali Youtube ma anche Netfix, Whatsapp o altre app di messaggistica moltiplicheranno in futuro gli effetti positivi e negativi delle notizie date e condivise diffondendo a volte emulazioni, empatia o fanatismi; automatismi su cui occorrerà vigilare attentamente, ma con la dovuta cautela, perché nella società delle reti del futuro le responsabilità saranno condivise da parte di tutti noi, “consumautori” e distributori al tempo stesso.

Mai come in questo periodo, dove Milano e Londra sono più calde de Il Cairo, la giornata a “tema dedicata” la sta facendo da padrone, come sempre accade su internet si estremizza (in negativo) il senso di tutto ciò quasi ad invocare (invano) le “sentenze” degli scienziati sui perché di quella che sembra essere l’unica certezza di questa anomala “primavera d’Europa”, ovvero l’alterazione irregolare del vortice polare.

Dovrebbe spaventare l’idea di perdere quelle che potremmo chiamare le nostre “conoscenze” sull’ambiente che ci circonda e provare inquietudine di fronte alla possibilità che la scienza, la politica e l’etica non possano aiutarci a contrastare efficacemente il global warming, e invece no; l’eventualità di rinunciare al life style a cui siamo da troppo tempo (mal) abituati ci mette in difficoltà, la maggior parte di noi preferisce l’ignoranza continuando a trascorrere le giornate davanti alla televisione e al cellulare, snobbando chi lavora per limitare il riscaldamento globale in atto, prevenendo l’effetto serra, e cercando di rimediare a decenni di incuria e scelte ambientali sbagliate cominciando ad esempio a denunciare chi getta nei fiumi (e nei fossi) rifiuti, carcasse d’auto, lavatrici, ecc,.

Contro un clima che oggi è impazzito e “contro natura”, sarebbero stati d’aiuto anche piccoli gesti quotidiani che dai nostri bisnonni avessero accompagnato lo stile di vita delle generazioni fino a noi, passo dopo passo, un passato (anche recente) senza buttare carta per terra e cicche di sigarette a zonzo, risparmiando acqua; sul perché ai primi di marzo il Valle d’Aosta lo zero termico da giorni è posizionato a tremila metri ed in Francia si sta facendo il bagno in un oceano caldo come il mar mediterraneo è abbastanza scontato, sono “turbamenti” che non hanno fatto presa ma che invece avrebbero dovuto interessare il nostro senso civico un po’ su tutto, da sempre.

Ci voleva prima un’idea di civiltà come quella che oggi è esplosa, anche mediaticamente, dalla caparbia della piccola (grande) Greta anche se sa di “mission (quasi) impossible”, tutto ciò sarebbe dovuto partire molto tempo fa anche e soprattutto da parte di politici illuminati, consapevoli dei danni che il nostro consumismo sfrenato avrebbe nel tempo provocato all’ambiente. 

Giuseppe “vas” Vassura

 

About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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