DIES NATALIS – Giorno di nascita e rinascita!

FRAMMENTI DI NASCITA E DI SPERANZA

A cura di Giovanni Vecchi

Ritengo cosa stimolante, in occasione della celebrazione del Natale, presentare “frammenti” di semplici riflessioni collegate della ricerca del significato profondo del Natale, spesso offuscato da pratiche consumistiche, da un affievolimento dei valori più profondi ed anche della indifferenza nei confronti delle situazioni di ingiustizia e di guerra.

In via degli Orti, nell’oltreconfine di Alfonsine, una donna dal corpo fragile, colpito da poliomelite tetraplegica, ma connotato dalla luce del suo spirito tenace e dolcissimo, mi convocò accanto a sé, il giorno di Natale 2016, e mi disse:

“Quanto difficile ingentilire il Natale moderno, perché sembrano prevalere gli attributi effimeri e dimenticare quanto di più profondo vi sia detto nel racconto biblico ed evangelico, quanto vi sia di tenero se destinato ai piccoli che sono i veri soggetti di quella innocenza a cui non diamo la debita importanza, anzi in questo tempo di guerra, il cui senso rimane oscuro, essi sono le vittime per le quali non c’è giustificazione. Ho la speranza che la gente cammini con fiaccole accese e cuori attenti.”

Poi guardandomi declamò parole che mettevano in evidenza il rapporto tra la Pasqua e il Natale e la necessità della ricerca della pace e della giustizia da parte di tutti attraverso la condivisione e la solidarietà:

“Si narra che una giovane ragazza ebrea e illibata che fu culla di un bimbo chiamato Gesù, nato in una grotta e nutrito dal latte della donna.Quando fu grande, egli annunciò la buona novella e la possibile risurrezione per gli uomini tutti, quelli che avessero scelto la fedeltà e l’amore.Egli poi patì la morte di croce, a flagellazione compiuta.Furono le donne a trovare il sepolcro aperto, vuoto, a dire al mondo che la morte era stata sconfitta e il peccato assolto.Mano nella mano percorriamo questo cammino verso la salvezza ultima, sicuri che il canto e il condividere sono le coordinate del vivere.” (Maria Babini…Natale 2016)

Un annuncio natalizio, ma anche Pasquale, annuncio di speranza e di salvezza…

In questo passaggio del messaggio che don Luigi Gatti ha pubblicato recentemente in occasione del processo di armatura del campanile della Chiesa S. Maria, si intravvede un significato natalizio:

“…Il campanile e le campane sono segno e invito all’umanità a stringere una solida alleanza tra cielo e terra più solida del rame e del bronzo fusi insieme…Consentitemi di evidenziare una particolarità che il nostro campanile rivela inconfondibilmente da qualsiasi parte lo si guardi ed è quella di trovarsi accanto alla torre dell’acquedotto…Quanti bicchieri in un acquedotto!…E’ il simbolo della sete spirituale che si può lenire non solo facendo ricorso alla grazia, dono di Dio che viene dall’alto, ma anche rispondendo al bisogno di verità che è in ogni uomo e che si può soddisfare con la ricerca scientifica, con lo studio, con l’esplorazione del mondo fisico che solo la mente e l’animo umano sono in grado di scoprire insieme per il bene dell’umanità. Fede, Parola di Dio e ricerca scientifica unite per il bene comune.” (Don Luigi Gatti, parroco di Alfonsine)

Giuseppe Ungaretti, nel Natale 1916, in licenza, dopo aver incontrato morte e ingiustizia in guerra, invita tutti ad entrare in una profonda dimensione di riflessione e ad una volontaria feconda solitudine, per riprendere il coraggio e la forza di vivere autenticamente e per essere costruttori di pace e di giustizia: 

“Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di stradeHo tanta stanchezza sulle spalle lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata. Qui non si sente altro che il caldo buonoSto con le quattro capriole di fumo del focolare” (G. Ungaretti, Natale 1916)

Un augurio di Buon Natale a tutti e a tutte, perché stimolati anche da queste testimonianze, la Comunità Alfonsinese esprima tenerezza ed accoglienza, praticando una maternità sociale nei confronti delle periferie esistenziali:

Madre Africa, sono qui col desiderio di essere figlia…Tu che fosti culla dell’umanità…

“… Le tue donne sono regine cui è stato tolto il trono, ma non il ventre e, quando, ad ogni parto, tu porgi al mondo la vita compiuta sia per noi  il momento in cui il pane diventa uno, consumato insieme sotto lo stesso cielo raggiunto dal riso dei tuoi bambini i cui occhi sono stelle del firmamento. Madre Africa accoglimi!”  (Maria Babini, dedicata ai “richiedenti” asilo di Alfonsine)

Buon Natale speciale alla vivace e positiva comunità dei “richiedenti asilo, senegalesi e guineani” ospiti a Fiumazzo da almeno due anni, che hanno sempre partecipato ai momenti socio-culturali più significativi della nostra comunità ed hanno condiviso con “AfriKalfonsine” il cammino della marcia della Pace Perugia-Assisi del 7 ottobre, animando tanti giovani con canti e danze ed acquistandosi la simpatia da parte di tutti.Evenu shalom aleikem-Assalameleikum, pace, costruita da tutti gli uomini e le donne di Buona Volontà…!

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