L’ultimo atto del Mondiale MotoGP corso a Valencia non ha sciolto i dubbi sulla malinconica “annata” di Valentino Rossi, malgrado da 70 anni non si registravano 9 diversi vincitori di un gran premio, Vale non è riuscito a portare la sua M1 sul gradino più alto del podio, zero vittorie come nei due anni in sella alla Ducati.
Il lato oscuro di una luna quello del suo mondiale MotoGP in cui è stato “asfaltato” dal neo campione del mondo lo spagnolo Marc Marquez su Honda e dal nostro Andrea Dovizioso su Ducati evidenziando, fin dalle prime gare del mondiale, la luna storta sua e della Yamaha; mai è stato in gara per il titolo collezionando alla fine solo qualche “podio” e dando conseguentemente spazio alle inevitabili constatazioni “da bar” sul perché di tutto ciò, dal suo ultimo “mondiale” che è datato solo 2009 a quanto hanno “pesato” psicologicamente due delle sue più grandi sconfitte ovvero quella del 2006 (battuto da Hayden) e soprattutto quella del 2015 del presunto “biscotto” di Marquez e Lorenzo.
Con il solito sarcasmo pieno d ironia anche Giacomo Agostini ha parlato della amara stagione del campione di Tavullia, (pre) vedendolo ancora fra i top driver anche se il prossimo anno a 40 anni correrà la sua 24° stagione in Motomondiale; poi col solito ironico sarcasmo ha commentato il 3° posto in graduatoria piloti appena conquistato dal “dottore”, che non deve lasciar l’amaro in bocca perché “…se il terzo è il secondo dei perdenti, immagina gli altri…” come a dire che la mission del Vale nazionale sarà ancora per molto tempo quella di guadagnare, divertirsi e semmai centrare il 10° titolo in 4 classi diverse (125, 250, 500 e MotoGp).
Nei due anni che Valentino Rossi dovrebbe restare ancora in pista ci vorrà un’impresa (vincente) nel dire come nel fare perché il presente parla di un Marquez al 5° titolo in 7 stagioni in MotoGP, quest’anno titolo al primo match point con tre gare d’anticipo, ed il 7° mondiale vinto in 11 anni con quelli di 125 e Moto 2, mettendo con ciò nel mirino i leggendari 15 Mondiali vinti dal campionissimo Agostini; sono dati questi indiscutibili di forza ma non esclusivi in quanto, in questo lasso di tempo e di successi per lo spagnolo, Rossi ha vinto lo stesso e con una media punti addirittura più alta ma incontrando per strada un’infinità di giornate difficili e senza feeling con la moto.
Malattia quindi (in) curabile per il Dottore? Si vedrà presto nei test invernali se e quando Valentino Rossi e la Yamaha finiranno la “luna storta” delle performance; non di certo come l'”aliscafo” rosso di Dovizioso che sotto il diluvio, nell’ultima gara del mondiale a Valencia, ha regalato alla Ducati il settimo successo stagionale chiudendo l’anno vincendo come lo aveva iniziato, l’altro lato (vincente) questo di una luna che gli appassionati made in Italy delle due ruote vorrebbero sempre splendente in ambedue le metà.
Giuseppe “vas” Vassura