Estate 2018, la quiete prima della tempesta?

Gli operatori del settore balneario e ambulante hanno tirato all’inizio dell’estate 2018 un respiro di sollievo perché a quel tempo il governo del Presidente Conte accolse una risoluzione presentata in Senato da Forza Italia per portare queste due importanti categorie turistiche fuori dalle pericolose “secche” della famigerata direttiva Bolkenstein, anni di sacrifici e di lavoro degli operatori del divertimentificio made in Italy che sono così sembrati al sicuro dopo lo tsunami di qualche anno fa provocato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea che aveva intimato di rifare tutte le gare per dare in concessione il demanio marittimo.

Il “sentimental” che invece si è percepito dagli interessati, ora che la stagione balneare sta volgendo al termine, ha assunto tonalità decisamente meno sfavillanti dei mesi passati e più consone al periodo autunnale ovvero quelle di una nervosa quiete prima della tempesta. Un chiaroscuro specchio dei primi bilanci dell’estate 2018 che vede promosse le poliedriche spiagge del Norditalia rispetto a quelle del Sud, con l’ex Ibiza “de noiantri” (Gallipoli) in tragico flop.

Parola magica dal sapore antico ma attuale è sempre quella ossia “diversificare”, chi l’ha fatto ha impattato le presenze dell’anno dei record (2017) e chi invece è rimasto ad ammirarne il successo ha “pagato dazio” soffrendo di ovvi problemi strutturali, bene perciò la Riviera Romagnola coi suoi “baretti” di tendenza che hanno prolungato la giornata in spiaggia e male la Liguria, 5 Terre a parte; bene le spiagge dell’Alto Adriatico con Jesolo capolista e male un po’ tutto il balneario della Toscana anche se a Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi stanno vivendo un momento di cambiamento dopo la crisi degli anni passati.

Stabili, forti di una clientela Vip abituale, le mete alla moda dei gloriosi tempi della Dolce Vita quali Positano, Capri, Sorrento e la costiera amalfitana ma anche conferma di dati record per le Eolie e isole minori che hanno puntato a ragione sull’enogastronomia, cultura e ambiente.

Discorso a parte per la solita splendida Sardegna, con la sola Costa Smeralda che rimane l’unica nostra vera offerta a livello internazionale in quanto nei decenni mai ha vissuto momenti di vera crisi, quelle crisi invece che hanno toccato a macchia di leopardo un po’ tutta la filiera della balneazione italiana che spesso ha dovuto far pienone solo a fine settimana coi turisti dell’entroterra e che ha sempre (e da sempre) avuto bisogno di reinventarsi costosi modelli di marketing al passo coi tempi, questo perché i flussi cambiano e l’importante è non fermarsi.

Quei pochi chilometri di paradiso a Porto Cervo, Porto Rotondo e dintorni invece no, spiagge “caraibiche” (quasi) incontaminate che grazie a vocazione, locazione ed esasperata qualità dei servizi offerti mai sono state sfiorate da alcuna “turbolenza” turistica e che hanno visto anche quest’anno tanto la solita parata di milionari (oramai di casa) quanto l’assalto alle 6 di mattina delle migliaia di vacanzieri lowcost in traghetto a Golfo Aranci, sia la transumanza chiassosa dei soliti calciatori di serie A come la variopinta presenza di registi e attori hollywoodiani e star internazionali a caccia di businnes e notorietà.

Le vacanze in genere servirebbero a rilassarsi, guardare, viaggiare e soprattutto a relazionare anche al di fuori dei soliti schemi, un bisogno di quiete “cercato” e sperato quello dell’estate 2018 interrotto invece da una tempesta mediatica fatta di social sguaiati, ignoranza arrogante e populismo spacciato per democrazia che ha diviso anziché unire e innervosito anziché rilassare. Di tutto ciò se ne sarebbe potuto fare tranquillamente a meno, non ce n’è mai stato bisogno in passato e nemmeno ce ne sarà mai bisogno in futuro. 

Giuseppe “vas” Vassura

About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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