La definizione di cultura non è univoca, ma si può descrivere come quell’insieme complesso che include il sapere, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume, e ogni altra competenza e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della società, in base alla definizione sistematica dell’antropologo britannico Edward Tylor nella sua opera “cultura primitiva”.
Nell’opinione generale, la cultura è spesso ritenuta improduttiva, tipica delle classi sociali più elevate, e sostanzialmente inutile, o non fondamentale nella vita e nel lavoro, questa è una idea che si deve necessariamente cambiare, se si vuole impedire la sua svalutazione a puro suppellettile inerte.
La cultura è, al contrario, utile al formare cittadini intelligenti, che sappiano adattarsi a cambiamenti sociali, economici e culturali reagendo in modo attivo e produttivo.
Questo aspetto è particolarmente importante in questo momento storico, in cui la crisi economica impone una sfida a livello globale, sapervi reagire significa impegnarsi a trovare le soluzioni ai problemi, e in questo senso non si può prescindere da una solida cultura, che offra soprattutto buoni metodi di ragionamento.
Perciò per raggiungere l’obiettivo, si rende necessario promuovere il settore dell’istruzione e della cultura nell’ambito delle comunità locali tramite molteplici azioni ed adeguate risorse.
La cultura deve essere intesa come investimento produttivo, in quanto una società civile ordinata e ricca di valori, è certamente una società in cui anche le imprese operano in modo più efficiente e prolifico.
E’ quindi necessario avere uno sguardo lungimirante ed investire a lungo termine nella cultura, non solo sulla cultura nazionale ma anche in quella europea.
Giovanni Torricelli – Presidente Associazione Primola