L’occasione che verrà, cambiamento dietro l’angolo?

Gennaio insegna che è tempo di buttare il cuore oltre l’ostacolo pronti a coglier le occasioni che verranno, perché dopo i bagordi di fine anno si ricomincia a far sul serio, basta però un rapido sguardo ai titoli del giorno per cogliere un quadro pessimistico.

Crisi economica e governo nazionale “in vista” elezioni prossime venture la fanno da padroni sulle prime pagine dei giornali, allarmisti e catastrofisti vivono momenti di gloria citando le preoccupazioni più diffuse ossia povertà assoluta record con numeri impressionanti: nel 2007 erano 1 milione e 800 mila, oggi sono 4 milioni e 600 mila, SudItalia sugli scudi con il 50% delle famiglie in difficoltà, mentre sul fronte disoccupazione come sempre numeri da incubo visti i 6.5 milioni di cerca lavoro…

Istat ci dice in definitiva che è un’Italia che, non ammettendo i propri errori, non sa cambiare.

Nascite che calano, l’abitudine a celebrare il pranzo comodamente a casa (72%) e spostamenti sempre più frequenti in auto per andar al lavoro (7 su 10), ignorando i mezzi a due ruote come la bici che è utilizzata solo dal 3,7% degli intervistati, sono le “affezioni” tarde a morire che ci allontanano da quei “cambiamenti > progresso” già da tempo consuetudine consolidata dei nostri partner globali più “evoluti”.

Ci salverà l’occasione che verrà ossia un’accelerazione esponenziale del progresso tecnologico mondiale, vigilia di un “villaggio globalizzato” ricco di news?

Sembra di si in quanto i progressi nell’intelligenza artificiale, reti a banda larga, nanotecnologie ed altre tecnologie rivoluzionarie ci consentiranno di soddisfare la quasi totalità dei bisogni primari anche senza interventi finanziari nazionali “sangue e lacrime”.

E’ in parte già realtà, infatti grazie al progresso tecnologico globale con motori di ricerca e smarphone oggi si può comunicare con ogni parte del mondo, meglio di quanto potesse fare il presidente Usa 25 anni fa. Ciò anche grazie all’innovazione fai da te (di altri) partorita nei garage di casa, “volano” formidabile di una rivoluzione decollata verso le grandi industrie ed i governi; come per l’ingegnere Usa Burt Ruthan che è riuscito ad andare nello spazio o di Craig Venter che ha sfidato il governo americano nella corsa alla mappatura del genoma umano. E’ questa “scienza fatta in casa” da parte di studenti appassionati che consentirà di far più progressi nei prossimi vent’anni di quanti ne abbiamo fatti negli ultimi duecento.

Inoltre si nota quanto la violenza sia ai minimi storici e la libertà personale ai massimi, la mortalità infantile diminuita del 90% e quella da parto del 99% mentre l’aspettativa di vita media è aumentata del 100%; Il cibo costa 13 volte in meno del 1870 e molti in “povertà” hanno comunque a disposizione telefono, servizi igienici, Tv e persino l’auto.

Gli anni a venire saranno perciò testimoni di sfide globali per il benessere collettivo, grazie alla tecnofilantropia ad esempio che non si limita più solo a staccar assegni e basta, ma che interagisce apportando “capitale umano” ossia reti di conoscenze e capacità di organizzare incontri ad alto livello con i leader del mondo assieme alle primarie Organizzazioni mondiali in crociate sociali e sanitarie globali.

Il modo in cui ci si aggrappa ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi porta inevitabilmente all’immobilismo, questo è lo specchio dell’Italia invecchiata degli ultimi anni, che sembra non trovar più tempi e modi di rilancio delle proprie potenzialità.

Render possibile l’impensabile ossia il cambiamento forse però è dietro l’angolo, e ciò grazie al progresso tecnologico che si affaccia, ma è solo agendo che l’occasione di un rilancio sarà reale, ed il cronico immobilismo italiano finalmente finirà.

Giuseppe “vas” Vassura

 

 

About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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