Cose dell’altro mondo

E’ l’espressione forse più usata dalle generazioni dei nostri nonni e bisnonni per descrivere a modo loro una novità, spesso gravida di nefaste conseguenze, sicuramente una cosa inimmaginabile.

Oggi chiaramente non è più così perché i media ci hanno (fin troppo) aperti al mondo, anche grazie a Internet le “sapienze” sono così estese che non v’è angolo del “remoto” umano che sia stato inesplorato per cui tutto ciò che accade ai nostri giorni non è più una novità, ad esempio la forza distruttiva della religione globale che ci fa convivere tra credenti e atei oppure la visione di un mondo in fiamme che non ci fa paura come un tempo; non sono più “cose dell’altro mondo” ma solo un equilibrio complesso e a volte instabile fra autorità e razionalità, una rivolta della sapienza contro l’ignoranza che in passato ha ghettizzato le menti.

“Cinguettìì” e “Notifiche” agiscono inoltre sulle comunità social agendo a cascata sulla folla, a volte influenzando e conflittualizzando ma sempre alla ricerca dell’equilibrio e ragionevolezza del singolo, dibattere cioè di quello che accade conoscendone logiche e conseguenze in quanto ciò che già era noto ieri non è più una novità e quelle poche teorie inspiegabili lasciano la “platea” indifferente come a dire che tanto prima o poi qualcuno o qualcosa vi porrà rimedio.

E’ questo una specie di “ozio non creativo” che invece deve preoccupare, si tende a delegare ad altri il problema non pensando che le vicende odierne sono talmente globalizzate che coinvolgono tutti ed una disaffezione al “fare” può portare a conseguenze avverse, come il manager che continua a guadagnare cifre con cui potrebbe pagare salari a tutti i suoi dipendenti o ad esempio la banalità verbale con la quale si dibatte sul reddito di cittadinanza, chi paga mille euro per tutti e in cambio di cosa? Non dimenticando d’altronde che anche  la vittoria Brexit o la sorpresa Trump ai più sono sembrate solo effimeri fenomeni “di pancia” contro le forme tradizionali di potere.

E’ invece un vero e proprio spirito di “rivolta” quello che oggi sta attraversando il pianeta, da Papa Francesco contro la curia a Grillo e Marine Le Pen, un subbuglio delle coscienze di un pianeta sempre più in mano a pochi Stati, Usa, Cina, India e Brasile, che sempre più nicchiano sul principale nostro problema, che è il clima, malgrado le ingentissime risorse finanziarie messe a disposizione della scienza (e degli scienziati).

Purtroppo però certe risposte non arrivano mai, ad esempio sulle cause di quel disastroso evento ciclico chiamato El Nino che si è manifestato nel 2016 a livelli da record causando l’estate più calda dal 1880; essendo però durato più a lungo del solito, il “bambino” ha influito anche sul global warming innescando in mezzo mondo eventi meteo disastrosi oltre i danni alla pesca; parola di fisici dell’atmosfera, il come nasca ed il perché non è dato di sapere, si sa solo che il suo esatto contrario (la Nina) abbasserà le temperature oceaniche provocando anch’essa quelle “cose dell’altro mondo”, semmai vissute dai nostri nonni e bisnonni.

Buone notizie quindi per i fautori del cambiamento a tutti i costi, quelli che non stan troppo a preoccuparsi delle conseguenze, pessime di contro per quelli che credono che tutti questi errori “globali”, comprese le vittorie dei nuovi nazional-populismi, possano solo portare caos con conseguenti rischi alle democrazie.

Nel nostro piccolo orticello di casa infine, la vittoria del NO non è stata “cosa dell’altro mondo”, c’era da esprimere “solo” un giudizio sulla parziale modifica della Costituzione del 1948 ma nessun sondaggio ha mai avuto dubbi, la Repubblica allora seppe unire il Paese e nell’urna gli elettori se lo sono ricordato; d’altronde contro Renzi c’erano quasi tutti i partiti compreso parte del suo e per il manipolo di referendari, pro o contro che fossero, alla fine ha poi deciso il disagio e la protesta.

Giuseppe “vas” Vassura

 

 

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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