Circuito del Santerno, un partner multiplayer d’area

Pare proprio vi sia bisogno di cambiare “rotta” dando al territorio più di quello che si riceve perché è su questa linea che si guadagnano titolo e capacità per continuare uno sviluppo economico e sociale senza fratture.., sopratutto con lo spirito di coesione che è proprio delle genti di questa parte del comprensorio imolese.

Istituzioni regionali e imprenditori, lavoratori ed amministratori in competizione fra loro ma tutti devono, con identiche finalità d’intenti, diversificare l’unico “aggregatore” di rilevanza internazionale di questa zona che è l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari da settoriale a modello “multiplayer” flessibile e disponibile allo spirito d’iniziativa degli attori di un’area vasta che va dal mare alla collina.

E’ in momenti difficili come quello attuale che c’è bisogno di guardare alle persone piuttosto che ai modelli, che ne sono un’astratta codificazione, perché è grazie ad esse presenti sul territorio che ci si può aspettare di tutto fuorché la disponibilità a soccombere alla crisi; per questo è indispensabile la collaborazione con gli enti di volontariato e le organizzazioni del terzo settore che sono determinanti dello sviluppo d’area.

Occasione turistica a 360 gradi per molti stranieri in ferie il nostro Paese, il Circuito del Santerno già non è visto solo in ambito motoristico in quanto eventi internazionali quali i concerti “sold out” di Ac/Dc e Laura Pausini l’hanno confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno.

Imola ed il suo territorio però non è ancora pronta ad offrire tutti i servizi del caso, dalla guide turistiche alle strutture alberghiere a tutto tondo, dagli hotel stellati ai B&B, dai campeggi al couchsurfing.


E’ tendenza degli ultimi anni, sempre più confermata dai dati delle associazioni di categoria, che i flussi turistici stanno seguendo percorsi “dedicati” alle proprie esigenze siano queste inerenti l’ambito sportivo, enogastronomico-paesaggistico, culturale e via dicendo; da decenni questi flussi vedono in giro per il mondo anche milioni di famiglie in una sorta di percorso a tappe turistico che finora però non ha toccato l’area imolese malgrado la rilevanza internazionale delle competizioni in ambito motoristico che evidentemente stanno diventando eventi sempre più di nicchia.

Questo forse perché non ci si basta mai da soli.

Per catturare flussi turistici forse non basta più l’eccellenza di settore, oggi c’è bisogno d’altro perché da anni è in atto una metamorfosi epocale di come il turismo 2.0 passa il proprio tempo libero rispetto a ciò che accadeva in passato. A ciò bisogna crederci, promuovendo fino in fondo nuove forme di turismo dinamico perché c’è sempre più bisogno di luoghi autentici, di terre generose e di aree come per l’appunto quelle del comprensorio imolese.

Ci si ritrova al mattino per gustar biscotti, torte, marmellate e jogurt rigorosamente fatte in casa poi tutti all’aria aperta, a visitar semmai il Circuito del Santerno ma non solo, si va per musei e piccoli borghi medioevali che regalino pomeriggi sorprendenti tra il verde e la storia non lontano dal mare e dai monti.

 

Giuseppe “vas” Vassura

 

 

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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