Tecnologia vs bisogni primari

La tecnologia spinta ha negli anni stravolto in meglio la nostra vita, dallo spedire e ricevere lettere (mail) in tempo reale a come prenotare il posto desiderato in treno verso qualsiasi Paese senza alzarci dalla poltrona di casa o dell’ufficio.

Diverso è il discorso a riguardo l’appiattimento dei contenuti online, tramite motori di ricerca come Google quanto l’enciclopedia Wikipedia.

Sembra che, in realtà, non facciano altro che mettere insieme argomenti senza ordine, dalle argomentazioni di un filosofo ai malumori dell’uomo della strada col cappuccio in testa, sarà democrazia in rete ma la maggior parte dei blog (e blogger) non serve e rischia di distruggere idee, dibattiti e critiche; anche se la rete è e resterà il futuro, in quanto per le generazioni future le informazioni passeranno sempre più da lì, sarebbe importante se si garantisse cultura ed eccellenze contro farneticazioni e qualunquismi che si leggono, come a mischiare diamanti con cocci di vetro, mentre servirebbero sempre più esperti d’informazione bilanciati dalla voce degli utenti e viceversa.

A sorpresa da qualche anno a questa parte l’utenza family, a differenza di quella business, ha “ri”scoperto la televisione che adesso è collegata alla rete e fa girare le sue applicazioni; Tv sette millimetri di spessore coadiuvata da casse che scompaiono alla vista ma che si sentono eccome, è grazie ai contratti per la fornitura illimitata Adsl che tutto gira sul web, sia i video che la “compatta” filma quanto gli scatti della “reflex” da milioni di pixel, lavoro che serve per pubblicare file su Flickr o Youtube in quanto queste macchine digitali “intelligenti” offrono una miriade di opportunità.


Troppe per qualcuno, il rischio è di trasformarsi in persone compulsive i cui bisogni primari potranno non essere più quelli di una volta e negli anni, complice la tecnologia, possano cambiare in peggio.

Il rischio ad esempio sarà quello che non si andrà più a correre al parco col sole o meglio se piove o nevica ma solo su un tapis-roulant in salotto collegato alla wii, e così per il tennis, pugilato, golf e bowling, simulatori di sport da interni, tutt’altro che economici, surrogati sportivi; videogiochi in definitiva, con cui si compete agonisticamente, pupazzi che di solito vincono in quanto a nulla servirà brandire il mouse come la mazza o la racchetta, la palla da bowling o il guantone per un gancio, il più delle volte se ne uscirà sconfitti ed in una sorta di autocommiserazione si finirà per perdere pure la pazienza. Macchine “home” per fare il pane e la pizza quanto le gelatiere e quelle che trasformano l’acqua del rubinetto in gassata hanno già mortificato le consuetudine alimentari al pari della disaffezione al joggin fra la gente, e così pure per chiamare il cinema per gli orari dei film o creare musicassette con vari brani.

Esisteva il tempo, lo spazio e la simpatia, meglio o peggio ma ora non più, e gli automobilisti seguono le indicazioni dei navigatori satellitari, non finiscono più per abbassare il finestrino cercando un contatto.

Ci stiamo forse disabituando alle relazioni interpersonali, a disagio quando usciamo in mezzo alla gente mentre non soffriamo più la solitudine fra le quattro mura di casa, la tecnologia ci sta abituando a questo paradosso rischiando di confondere i nostri bisogni primari…

 

Giuseppe “vas” Vassura

 

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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