La pazza visione di conquistare il mondo – giornata della Memoria

I libri ci hanno insegnato che la sete di conquista è da sempre insita dell’essere umano, a volte però è capitato che in qualcuno questa caratteristica muti e questo “dna” impazzisca; il pazzo perciò, delirando, compie azioni e gesta osceni fino a perpetuare l’idea folle di voler (e poter) conquistare il mondo…

 

E’ soprattutto per colpa di uno di questi pazzi (Hitler) e dei nazisti al suo seguito, che martedì 27 gennaio è diventato la data simbolo del Giorno della Memoria, in quanto in quel giorno lontano del 1945 i sovietici dell’ Armata Rossa entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau: in verità già nel luglio 1944 si ebbe un prologo a Lublino quando gli stessi sovietici entrarono nel lager di Mjdanek seguiti poi da altre azioni del genere da parte degli americani ed inglesi nei campi di Mittelbau-Dora, Buchenwall, Dachau ed altri ancora.

Auschwitz

A settanta anni di distanza c’è ancora oggi qualche mente pazza che purtroppo di “memoria” ne ha poca e nega questi fatti, perdurando a cancellare dalla cartina geografica lo Stato d’Israele e ragionando come allora facevano i nazisti ai quali appariva palese la necessità storica di mettere a morte i bambini degli ebrei; allora bruciavano i libri come oggi si fa strage in un giornale, allora cacciavano gli ebrei dalle scuole come oggi si massacrano le bambine che vanno a scuola, allora erano gli “ariani” i puri ed i nemici erano chi essi ritenevano nemico perché altro, ebreo od omosessuale, come gli “eletti” lo sono oggi quelli del califfato, contro i cristiani o contri i fratelli (infedeli) musulmani solo perché pregano un Maometto senza il coltello in mano, stesso “dna” mutato e stessa delirante, pazza visione di voler (e poter) conquistare il mondo.

Abbiamo visto sfilare in prima fila, alla manifestazione di solidarietà per le vittime di Parigi, tanti potenti della Terra ed anche il primo ministro turco, una bella vetrina di sorrisi ed abbracci, ma quanto funziona davvero la collaborazione della Turchia con la Nato contro la guerra al terrorismo islamico? L’Isis, come ho letto, continua ad autofinanziarsi da banche irachene, dallo sfruttamento di pozzi petroliferi e grazie all’amicizia di potenti miliardari sauditi e qatarioti, senza contare gli “appeal” di intenti ed obiettivi che nutre la folla di svitati che gravita attorno ai movimenti islamici (anche di casa nostra).

E’ vero che a posteriori la storia liquida i tiranni, è stato così col crollo dei Romanov in Russia, del Kaiser di Germania e dei viennesi Asburgo, perfino delle morti di Hitler e del Duce, ma questo genere di “soluzioni” in Africa e sopratutto in Asia hanno a volte preso una svolta diversa, in quanto chi ha preso il potere non ha poi migliorato la situazione, anzi; dall’egiziano Farouk a Feisal re dell’Iraq, lo stesso scià dell’Iran abbandonò Tehran in aereo per far posto all’Ayatollah Khomeini con tutto ciò che poi ne è derivato, medioevo compreso.

Una scena da film “Il dittatore” – 2012

Giusto quindi che la “Memoria” non sia qualcosa di labile come la storia che ha liquidato questi tiranni solo sui libri di scuola e perciò giusto questa ricorrenza internazionale di martedì 27 gennaio, volta a ricordare la fine dell’azione criminale di quei pazzi che hanno perseguito l’Olocausto.

Altrettanto giusto sarebbe però denunciare con forza quei governi che continuano a chiudere gli occhi, restando nell’ombra, di fronte al perpetuarsi degli stessi metodi di sterminio nazista di allora perseguiti oggi da Isis e Al Qaeda: stessa pazza visione di conquistare il mondo.

 

Vas

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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