Il professor Cenerentolo: Pieraccioni osa.. ma non troppo

Leo Pieraccioni

Arriva nelle sale Il professor Cenerentolo, nuovo film di Leonardo Pieraccioni, dal quale ci si aspettano risate e boom di incassi al botteghino. Il film è il 12esimo diretto e interpretato dall’attore e regista fiorentino in 20 anni di carriera.

La sceneggiatura è dello stesso Pieraccioni (con Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo) e denota, come pure la regia, lavolontà di Leonardo di “avventurarsi” in territori nuovi, fatti di realismo e profondità e anche di maggior cinismo narrativo. A detta dello stesso regista,questo doveva essere il film della svolta, ma risulta piuttosto insabbiato neglistessi cliché comici. Dispiace dirlo, anche perché Pieraccioni ha talento e idee originali oltreauna vis comica notevole ma in questo film non riesce a risultare “divertente”.

Trama
È la storia di Umberto, un ingegnere che per salvare la sua azienda dalla bancarotta tenta una rapina in banca ma, colto sul fatto, si prende tre anni e due mesi di reclusione nel carcere di Ventotene. Qui ha mododi frequentare la biblioteca locale e girare film educativi insieme ai suoi compagni di sventura e al direttore del carcere. Durante la proiezione di uno di questi film, Umberto incontra Morgana, un’insegnante di ballo che cominciaa frequentarlo scambiandolo per un operatore culturale che lavora in carcere. Umberto glielo fa credere pur di non perderla e inizia a inventarsi mille occasioni per incontrarla e uscire dal carcere nonostante il rientro obbligatorio sia a mezzanotte.

Commento
Il film è una commedia gradevole e discretamente divertente, dove si nota il desiderio di Pieraccioni di trovare una maggiore complessità narrativa e registica, cosa che in questo film non riesce del tutto. È un film di Natale ma il risultato è un guazzabuglio senza testa né coda che lascia perplessità e imbarazzo di giudizio. Il tempo è passato e Leonardo sembra aver smarrito quel filo narrativo tra il naif e il surreale per fare spazio ad un Pieraccioni più disincantato e ad una presunta maturità registica e narrativa che in questo film non va oltre la sufficienza.


Nel cast si ritagliano un loro spazio Laura Chiatti nel ruolo di Morgana, Sergio Frisciain quello di un carcerato siciliano, Davide Marotta nel ruolo di Arnaldino, addetto alla biblioteca con l’animadi James Bond intrappolata in un corpo bonsai, e Flavio Insinna nel ruolo del direttore del carcere.
Si salva il finale: un momento introspettivo e serio dove il protagonista cerca il perdono della figlia per il suo amore imperfetto. Questo finale rivela una narrazione più profonda, fatta di tenerezza e potenzialmente divertente proprio per il suo pathos intrinseco. Merita una notapositiva la canzone cantata da Pieraccioni che fa parte della colonna sonora.

 
Daniela Merola
L’occhio cinefilo

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