Recensione libro “Città di carta” – John Green

Titolo: “CITTA’ DI CARTA”
Autore: John Green

Ritorna il prolifico John Green con “città di carta” edito da Rizzoli e da cui è stato tratto il film in uscita il 3 settembre prossimo. Anche questa volta John Green, come i suoi precedenti, ha scritto un romanzo bellissimo sugli adolescenti. Le vicende di Quentin e Margo, così diversi fra loro, eppure

così simili e uniti dal bisogno urgente di vivere e cercare una vita vera, una impellenza che esplode durante le pagine del romanzo che magnificamente rapisce il lettore. Il romanzo parla del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, in quel passaggio che contiene la follia ricercatrice che non tutti hanno il coraggio di seguire e che è incredibilmente affascinante. Questa metafora del passaggio all’età adulta è descritto benissimo da Green che elabora parole perfette per arrivare in quel punto dell’esistenza dove si capisce che bisogna fare sul serio e si va alla ricerca di una “città di carta”.
Il personaggio di Quentin é affascinante e anche quello del suo amico Ben; il personaggio di Margo è quello più complicato da accettare, ma lei, nonostante il suo egoismo, lascia al lettore un senso di libertà e quella voglia di esplorare e conoscere e la forza con cui porta avanti le sue idee.

“Città di carta”non è una illusione, rappresenta il desiderio di trovare la propria strada e di ritrovarsi. Due adolescenti in cerca delle cose che contano e che demoliscono il mondo degli adulti. John Green è come il protagonista Quentin, non fa domande, non giudica gli adolescenti di cui parla, li ascolta e li descrive, è per questo che è molto amato e letto proprio dagli adolescenti e anche dagli adulti che cercano di capire anche loro e ricordarsi di quel passaggio che segna per sempre.

La sparizione di Margo è il fulcro centrale del romanzo, il cosidetto punto spartiacque, quello che costruisce il senso della realtà attraverso la ricerca degli indizi lasciati dalla ragazza. Quentin è l’unico che li segue in una indagine che lo porta a immergersi nei versi di “foglie d’erba” di Walt Whitman. Il finale del romanzo è il ricongiungimento con se stessi, la sintesi di se stessi, il ritrovarsi. E per ritrovarsi bisogna che qualcuno ti cerchi.
Così accade a Margo, nascosta in una “città di carta”che diventa reale se qualcuno la abita, la cerca, la trova…
Questo è il messaggio di “città di carta”.

Daniela Merola – “Pensare parole”

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