La “scossa” del Dragone: mors tua vita mea..?

crack borsa di Shanghai

La settimana passata è stato il peggior periodo finanziario dal 2011, una “scossa” all’economia mondiale colpa del made in China che non tira più, sono stati bruciati 2.200 miliardi di dollari in soli cinque giorni con gli indici delle principali “piazze” finanziarie a sentenziare percentuali da brivido, Shangai -11,54%, Francoforte -7,83%, Milano -6,46%, ecc.

Essendo la Cina la seconda economia mondiale dopo gli Usa, gli esperti dicono che se il “Dragone” continuerà in questo trend saranno guai per tutti in quanto le sue imprese rallenteranno l’importazione di materie prime ed energia mandando in ulteriore crisi le economie di mezzo mondo (quindi anche la nostra) ed ecco forse spiegata la quotazione del petrolio sotto i 40 dollari.

La locuzione latina “Mors tua vita mea”, ovvero le tue disgrazie (anche finanziarie) sono la mia fortuna, un tempo funzionava ma oggi non più causa globalizzazione, del tipo quando a Tokio un battito d’ali di farfalla fa scatenare un acquazzone a New York…

Per un’Europa ancora in depressione spegnersi il “motore cinese”, fino a ieri gran importatore di beni e servizi, non è una bella notizia; si rischia di veder soffocare anzitempo una seppur debole ripresa delle economie del vecchio continente con conseguente avversione al rischio da parte degli “asset” verso i beni rifugio storici ossia oro, Bund e Franco svizzero e non invece su quelli “fondamentali” che remano a favore dell’economia reale dei Paesi ovvero investimenti “pro” P.i.l. (aziende, infrastrutture e servizi).

Chi ne capisce ci dice che il P.i.l. della Cina in crisi è stimato, dal 10% degli anni passati, attorno al 7% e nel peggior dei casi al 5% ovvero un miraggio per le aspettative in ambito Euro, ma la via cinese malgrado questo intoppo finanziario sembra più consona a consentire un successo economico e duraturo.

La Cina prima ha aperto il suo sistema economico al resto del mondo e solo dopo (un po’ troppo lentamente) alle riforme istituzionali ecco forse uno dei perché di questa sua crisi che tutti speriamo di breve durata, la sequenza (mancata) delle riforme democratiche le è stata fatale in quanto questa è una cruciale tappa per avviare e consolidare uno sviluppo economico di successo, è stata fatta propria dagli yankee a stelle e strisce ma non dai gialli del Dragone.

I Paesi che si aprono alla democrazia e si preoccupano di sostituire dittature, socialismi o anarchie con sistemi di mercato aperti e ben funzionanti hanno migliori possibilità di portare una prosperità più duratura e diritti fondamentali ai propri contribuenti: libere elezioni, eguaglianza di fronte alla legge, diritti di proprietà, decorrere della giustizia, sostegno alle fasce più deboli.

Ovvero i tre pilastri di una società moderna: istruzione, sanità e giustizia. In una parola, Stato civile.

Giuseppe “vas” Vassura

 

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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