L’estate è il “solstizio” di una fase temporale che si struttura in tanti cicli amorosi nel corso dell’anno, fra gli adolescenti è verso i tredici-quattordici anni che “sbocciano” i primi amori erotici estivi, sono questi di breve durata e si infrangono al primo step…
Sarà l’erotismo che la calura può stimolare ma è di solito in questo periodo dell’anno che un gran batticuore ha più probabilità di sfociare in innamoramento, complice forse anche la stabilità psicofisica data dal periodo di relax per gli studenti; capita sempre più spesso però anche a chi studente non lo è più da tempo ed è così che la fase di “ricerca” non ha più alcun limite anagrafico.
Capita verso i trent’anni che si giunga al matrimonio o ad una convivenza ed ai figli e fino a qualche decennio fa, a questo punto, la vita amorosa era finita; oggi nel bene o nel male non è più così perché se i due non riescono a conservare l’amore dei primi tempi la coppia “scoppia” e soprattutto in estate entrambi finiscono per diventare preda di nuove esperienze, spesso con un amante più giovane.
La fragilità dei fidanzamenti è perciò in questa parte dell’anno messa a dura prova e ciò che ne esce è una continua fase di “ricerca” per una nuova esperienza, perlomeno quando si arriva alla conclusione che al partner non bisogna dargli molta importanza ossia non è il caso di mettersi a fare classifiche, quasi al punto di polverizzare ciò che sembrava il bene insieme, come a dire che l’amore non è poi così troppo importante.
Non è un caso che negli ultimi decenni si sia verificato un aumento delle separazioni e dei divorzi, la vita media coniugale è scesa a quindici anni, sempre più complice un progressivo stato di bellezza femminile e maschile che ha portato conseguentemente al prolungamento della vita erotica-amorosa in quanto sempre più ci si “rompe” tardivamente.
Unico distinguo da notare fra i sessi è quello che a differenza di “lui”, “lei” a qualsiasi età lo farebbe volentieri; se però dopo i cinquant’anni accamperà l’unica scusa ormonale in suo possesso (menopausa), ossia l’essersi finalmente liberata dall’impegno del letto coniugale, vuol dire che si è stancata del proprio lui..
Giuseppe Vas