Sanremo é Sanremo.. o quasi

il famoso teatro Ariston

Sono ormai archiviati i fasti del Pippo (Baudo) nazionale che con Fiorello, Anna Falchi e Claudia Koll, il 22 febbraio 1995  fece il 65% di share (18 milioni di spettatori), quell’anno il Festival di Sanremo consacrò Giorgia che con “Finalmente tu” vinse fra i Big.

Fu anche l’anno del colpo di scena “all’italiana”, complice il “tentato suicidio” di Pino Pagano che minacciò di lanciarsi da una balconata del Teatro Ariston con Baudo che lo andò a salvare, è una scena questa che è rimasta nella storia della tv italiana; allora i soliti maligni sogghignarono deridendola come sceneggiata messa su ad arte ma tant’è che da allora il Festival, come recita una canzone del compianto Califano, “tutto il resto è (stata) noia”.

Serie Tv “I segreti di Twin Peaks” – 91

Il Festival di Sanremo mantenendo (purtroppo) fede al suo tradizionale cliché da vetrina della musica nazional-popolare, non ha più fatto “appeal”, causa le troppe trasmissioni che, nei dodici mesi dell’anno televisivo, hanno incollato gli utenti al piccolo schermo: dalle fiction di stretta attualità tipo “La Piovra 4” (59% di share) ai film d’autore come “La Vita è bella” di Benigni trasmesso nel 2001 (54%), dai telefilm a puntate quali “I Segreti di Twin Peaks” del 1991 (39% di share) al boom dell’intrattenimento soft targato “Grande Fratello“, la finale della sua prima edizione vide ben 16 milioni di italiani (60%) davanti alla tv.

Le partite di calcio del campionato in primis e soprattutto il peso della contro-programmazione inerente le Coppe Europee han fatto migrare parte del pubblico ed eroso l’attenzione verso la kermesse sanremese diventata negli anni alquanto “vintage”, de-strutturata nelle singole serate e con una penuria di ospiti internazionali imbarazzante; il suo gradimento da quando Auditel nel 1987 ha iniziato il monitoraggio ha consolidato una media di ascolti decente fino all’inizio degli anni novanta, poi ha subìto un calo sostanzioso nel duemila per poi tracollare negli anni a venire sotto il 50% di share.

Quest’anno la “firma” al Festival la metterà Carlo Conti che furbescamente ha chiamato accanto a sé non le due solite imbranate vallette e neppure qualcun’altra semmai legata al mondo della moda o del cinema, ma bensì Arisa ed Emma Marrone ossia due cantanti, perdippiù vincitrici loro stesse al Sanremo di qualche anno fa, mossa questa di Carlo Conti anzitutto per attrarre fans; poi ci sta quel che qualcuno degli addetti ai lavori ha “battezzato” questo Festival 2015 più un “omogeneizzato” che la “macedonia con gusti diversi”, espressione più volte citata dallo stesso conduttore in conferenza stampa.

AlBano e Romina – Sanremo

A far “colore” purtroppo poco o nulla.., se non il ritorno di Al Bano e Romina insieme (di nuovo);  poi le “band” made in Amici (Dear Jack) ed X Factor (Lorenzo Fragola) ed i soliti (ex) Big del calibro di Nek, Malika Ayane, il rapper Moreno, Marco Masini, Alex Britti, Nina Zilli, Raf, Irene Grandi e la Tatangelo, insomma quel che passa il convento, mentre i veri Big non ci saranno, Pausini, Vasco, Liga, Baglioni, Venditti, Jovanotti, Bennato & soci preferiscono da sempre altre fortune canore, tour sold-out, soprattutto.

In una specie di “limbo”, ma a quanto si dice unico della gara sanremese che quest’anno può davvero farcela, è Gianluca Grignani; il bello e dannato della canzone italiana sta ripercorrendo un pre-festival come fece Marco Masini l’anno che trionfò, ossia tambureggianti interviste fatte di ritornelli su caos interiore e flash-back dal mondo esterno. I ben informati dicono che se Grignani non esternerà qualche sceneggiata delle sue, che al “Sanremo Style” non piace, questo Festival potrà davvero essere suo.

Jovanotti nell’ultimo suo video – 2014

Dal panorama musicale internazionale, soprattutto pop, invece si percorrono altre strade in quanto i messaggi sono impegnati a denunciare l’anoressia, l’alcolismo e la libertà sessuale, come Jovanotti col singolo “Sabato” che precede l’album Lorenzo 2015 CC, o Alicia Keys che canta “We Are Here” storia di Gaza, mamme single e bambine rapite in Nigeria, oppure del fenomeno di questi giorni ossia Hozier che vanta “Take Me To Church“, la più scaricata in streaming che è un atto d’accusa contro i legacci delle istituzioni oppressive della Chiesa ed una denuncia contro le violenze sugli omosessuali, come del resto il pezzo di Beyoncè che agli ultimi Ema di Mtv in novembre a Glasgow ha vinto la sua categoria con “Pretty Hurts” che punta il dito contro la società che mette pressioni sull’aspetto fisico delle ragazzine.

La 65° edizione del Festival della canzone italiana invece no, promette solo testi d’amore ma mai come quest’anno quindici delle venti canzoni in gara conterranno almeno una parola “metereologicamente affine”, come vento, cielo,pioggia, sole, nuvole e stelle.
Meglio far scongiuri dopo le devastanti burrasche di queste settimane? Per nulla al mondo perché Sanremo è Sanremo!

 

Vas – Le Rubriche

 

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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