Quando il piatto “piange”

Comunità e coltivazioni autonome

Non stiam parlando del film del 1974 diretto da Paolo Nuzzi con Agostina Belli e Aldo Maccione, né del mondo dei giochi d’azzardo in cui la frase si usa per dire che nel piatto (tavolo da gioco) manca la “posta” di qualche giocatore, bensì di ciò che mangiamo e soprattutto di quelle sostanze, i pesticidi, che sì prevengono, controllano e sterminano eventuali sgradite “presenze” su frutta e verdura ma che aimè inevitabilmente fanno anche parte della nostra dieta quotidiana.

Contro muffe, insetti ed acari si usano nelle derrate alimentari e si dividono in fungicidi, insetticidi ed acaricidi, oltre alla folta schiera dei cosidetti erbicidi contro le malerbe, che con la loro massiccia presenza entrano in competizione nutrizionale con la coltura compromettendone il buon esito produttivo; col loro ricorrente utilizzo questi pesticidi restano presenti, oltre che nell’ambiente, anche sulla frutta e verdura che mangiamo tutti i giorni perciò l’E.F.S.A. (autorità europea per la sicurezza alimentare) valuta la sicurezza di questo rischio e la Commissione europea, con il sistema di allerta rapido RASFF, impone agli Stati membri di controllare che ciò che acquistiamo nel negozio sottocasa quanto al supermarket sia conforme alla legislazione in materia.

insetti che colpiscono derrate alimentari

Tutto bene quindi? Proprio per niente..
Tutte queste molecole chimiche di cui sono composti i pesticidi, ma qualcuna pure di origine naturale come le piretrine usate su prodotti biologici, sono dannose; la conferma viene da una recente inchiesta sulla ricerca di circa 400 pesticidi in un centinaio di campioni di frutta e verdura acquistati in una ventina di punti vendita tra supermercati, negozi ed ambulanti milanesi e romani che ha accertato non solo la presenza di pesticidi ma addirittura quella pure di fitofarmaci non ammessi in Italia.

Secondo una pericolosa tendenza inoltre, la presenza seppur in basse quantità di parecchi residui diversi di pesticidi, può dar luogo ad un effetto combinato, chiamato dagli esperti “effetto cocktail”, che è tema di preoccupazione per i suoi effetti nocivi sulla salute ed ambiente.
Il rischio concreto della presenza di un pesticida o di pesticidi in diversi prodotti alimentari che possono essere consumati nell’arco della giornata è reale ed inquietante, la spremuta mattutina ed i contorni di frutta e verdura a pranzo e cena sono le buone abitudini alimentari che la dieta mediterranea ci insegna, ma sono anche purtroppo motivo di accumulo di sostanze sgradite al nostro organismo; pere, fragole e pomodori sembrano risultare le colture che più “abbisognano” di protezione chimica dai parassiti animali e vegetali in quanto dalla ricerca effettuata sono quegli alimenti nei quali con maggior frequenza è stata trovata traccia di pesticidi.

I dibattiti sugli effetti dovuti all’uso dei pesticidi su ambiente e salute da sempre spaccano l’opinione pubblica, c’è chi da una parte realisticamente constata l’impossibilità di reali alternative al loro uso, mentre c’è chi auspica un loro frettoloso abbandono a favore dell’agricoltura biologica e di quella (utopistica) biodinamica, soprattutto dallo “zoccolo duro” di questi ultimi agricoltori, che sogna una vita senza industrie, una specie di “decrescita felice”, senza inquinamento e senza sprechi, senza plastica né pubblicità, dove la sera non si guardano film e non si ascoltano cd, dove si raccontano storie tradizionali e si suona la fisarmonica.
Ho letto che per trovare la cura per il cancro basterebbe smettere di inquinare e forse è vero; ma una specie di “ritorno al futuro” può essere possibile?

A ogni modo derrate agricole “a chilometro zero” e comunità autosufficienti sono già belle realtà dei giorni nostri.., ma per ora sono la punta di quell’ iceberg che in cuor nostro in fondo, auspichiamo, abbia in futuro maggior attenzione (anche politica) perché è sinonimo e pioniere di una modernità sostenibile che affascina, soprattutto ora che, purtroppo per tutti, il piatto “piange”…

 

Vas

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About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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