Ci risiamo…
Il mese di Dicembre ci porta dritti alle festività di fine anno e crisi o non crisi non si baderà a spese, già è partita la “macchina” organizzatrice delle cene aziendali; cosa serva poi organizzare una cena fra colleghi di lavoro, dai quali a fine giornata non si vede l’ora di “staccare”, è uno di quei misteri a cui non ho mai saputo dare risposta…
Il top però lo raggiungeremo fra una decina di giorni quando, al bando ogni remora sulla parsimonia, inizieremo a scegliere i regali da fare e come organizzare la triade dei cenoni, Natale, Santo Stefano e Fine Anno, poco importa se seduti di fianco ai “Vip” al Caminetto di Milano Marittima, sulla panca in tavernetta con gli amici di sempre o dagli suoceri per l’immancabile tombola, l’essenziale è divorare qualche migliaio di calorie in eccesso rispetto al proprio fabbisogno; anzi no quest’anno contrordine, la dieta si fa “prima” di Natale e non “dopo” l’Epifania, c’è la strategia della bilancia o almeno questa è l’ultima tendenza in atto, ossia la teoria della memoria del corpo: “Se sei stato grasso una volta, il fisico se lo ricorda e vuole tornare lì. E ci riesce specie se ti affanni con la metà delle calorie, perché il metabolismo va in allarme, teme la carestia e comincia a stoccare le riserve”.
Quindi dieta, e non paura del cibo, come quella che abbiam avuto ai tempi della mucca pazza.., ma anche oggi di altre malattie (Sars, aviaria, Ebola) che, pur avendo “incubatori” non umani, passano poi lo stesso a noi. Allora la colpa fu dei mangimi che da sempre hanno violentato la natura dei bovini trasformandoli da erbivori, quali sono sempre stati fin dalla loro comparsa sulla terra, in carnivori per i grassi animali che ora fanno parte della loro dieta.
Allora in verità cessò quasi subito il clamore che suscitarono i primi casi di encefalopatia bovina ovvero “mucca pazza”, oggi la situazione di allarme sembra non riempire più le prime pagine dei quotidiani anche perché in definitiva catastrofe non è stata in quanto quella tragica percentuale di morti restò per fortuna inferiore a quella, per esempio, dei decessi per tegole cadute a causa del vento da qualche tetto.
Oggi come allora però, come sempre, a combinar disastri ci abbiamo pensato noi umani perché quel “problema” fu determinato dal cambiamento della nostra società in quanto, prendiamo ad esempio l’Italia, fino ad un paio di secoli fa la popolazione era in gran parte residente in città perché le campagne erano insicure ed infatti erano indirizzate al solo pascolo, non richiedeva gran lavoro e forniva a bovini ed ovini abbondanza di nutrimento; la popolazione poi iniziò a crescere “colonizzando” il territorio e sottraendo spazio ai pascoli crebbe la necessità di sostituire la dieta prettamente vegetariana degli animali da macello con qualcosa d’altro, ossia i mangimi.
Complici i casi delle mozzarelle blu ed altre recentissime frodi alimentari, comprese le contaminazioni dei campi e mangimi con i rifiuti come è successo nella Terra dei Fuochi, è stato un fiorire negli ulti anni di ristoranti biologici, macrobiotici, vegani, salutistici che (sembra) faranno la fortuna dei nostri bioritmi malgrado la devastante presenza sugli scaffali dei panettoni e pandori industriali confezionati a Luglio. Cibo crudo, pesce sushi, latte non pastorizzato e prodotti “low cost” di scarsa qualità saranno da consumare quindi con attenzione, senza dimenticare che l’aumento dei casi di botulino è dovuto (fra l’altro) al fai-da-te di quelle simil e pseudo-massaie che in questi tempi di crisi si improvvisano chef producendo conserve e sciroppi fatti in casa in quantità.
Quindi si tratterebbe di un contrordine per Natale? Forse…, le statistiche ci dicono che “nel mezzo del cammin di nostra vita” chiunque di noi in media ha seguito invano, complice l’invadenza dei mass-media, qualche decina di diete: a poco è servito, infatti l’ultimo dato sull’obesità infantile nella U. E. evidenzia ed attribuisce come genitori “distratti” anche quelli italiani-nostrani verso le abitudini alimentari dei propri figli…
“Vas”