Il lavoro che verrà…

Tante gloriose imprese italiane vengono vendute a gruppi stranieri, a volte perché il loro creatore é morto ma anche, e soprattutto, perché la “seconda generazione” non se la sente più di sfidare la concorrenza, non si è più capaci di creare una dinastia e non ce la fanno a creare strutture collettive potenti e durature nel tempo.

Che fare allora? Semplice, si forma una comunità attorno ad una idea, una fede, dieci persone unite possono più di mille divise; si tratti di amici, familiari, collaboratori, soci, non ha importanza, è questo il nucleo di persone fedeli il vero cuore, anche finanziario dell’impresa ed è lì che vengono prese le decisioni più importanti, non nei consigli di amministrazione.
Coraggio, abilità, grande fede e statura morale servono in primis, ecco perché l’artigianato è tra i pochissimi settori che promettono posti di lavoro, già da un decennio è così, ma ultimamente chi sa lavorare con la tecnologia 2.0 ha una chance in più; sarte che prima lavoravano in pubblicità e falegnami ex bancari ne conosco diversi ma è coi corsi di progettazione con sistema CAD e similari che è stato fatto salto di qualità, i media ci dicono che è un fiorire di simil-imprenditori che grazie a stampanti 3D progettano e realizzano di tutto dagli arredi di casa alle torte sacher.
Supportate dalle previsioni dei guru, le statistiche in merito parlano chiaro, è lì il futuro del made in Italy e finalmente torniamo a dare rispettabilità morale (ed economica) al lavoro fatto con le mani; da ultimo ma non secondario l’investimento economico che, per finalizzare l’idea, non è mai eccessivo.
Al pasticcere di qualche anno fa si affaccia il “Cake designer” dove si impasta, si mixa, e si preparano glasse per poi creare forme che all’artistico aggradano logicamente anche il palato, l’idraulico o l’elettricista si trasformeranno in “cybertecnici” perché idraulica-elettrico-elettronico saranno un tuttuno e queste figure avranno a che fare con una casa “cablata” ed in rete, elettrodomestici “intelligenti” e riciclo dei rifiuti hi-tech che semmai interagiscono con l’impianto ad energia eolica o solare.
Ricamatrici d’alta moda, modellisti, orlatrici e risuolatori sono mestieri d’altri tempi che oggi grazie ai corsi dei progetti “dedicati” e finanziati da Enti universitari privati o della Unione Europea sono alla portata di tutti coloro vogliono affacciarsi al settore, ma anche verso a quegli artigiani che vogliono rinnovarsi.
Oggi tutto viene messo in discussione dal processo di globalizzazione, dai frenetici processi di fusione e dal prevalere delle logiche puramente finanziarie; ne risulta un senso tangibile di pericolo e di sfiducia verso i sistemi produttivi che incide in modo nefasto sulle nuove generazioni.

I tempi cambiano ed evolversi è prioritario, il passato glorioso come è stato quello del lavoro manuale artigianale porta oggi a diventare maker a tutti gli effetti e può “pagare” in termini morali e materiali, ma occorrono coraggio, abilità ed una grande fede.

Vas

About Vassura

Residente ad Alfonsine (vicino Ravenna), si è diplomato in Agraria all' Istituto Scarabelli di Imola e da lì ha iniziato a scrivere (giornalino studentesco), ha poi frequentato tre anni di Università a Bologna ed ha iniziato l'attività di assicuratore in Ras, che attualmente ancora persegue ma solo come consulente aziendale indipendente. Gli piace ascoltare musica blues, folk e scarpinare in mountain bike. Animatore e P.r. in località Milano Marittima fino al 2001, é da sempre volontario e socio WWF. Capacità di comunicare e lavorare in team, unito allo spirito di adattamento, immaginazione e capacità di organizzare in modo equilibrato il tempo, fanno risaltare in lui doti di generalista più che di specialista..


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