Recentemente mi ha colpito una condanna, si parla di una detenzione di 6 mesi e 30.000 euro di sanzione, che avrà da scontare un viticoltore biodinamico francese, che in barba alla legislazione transalpina, si è rifiutato di trattare chimicamente il suo appezzamento di terreno infestato da un insetto parassita.
L’agricoltore tiene duro: “a casa mia non si tratta”, ma in Francia (come da noi) quando ce n’è necessità è imposto per legge l’uso di pesticidi in agricoltura e senza insetticida si rischia un’epidemia.
Questo paladino di borgogna è diventato il simbolo della spaccatura tra il concetto agricolo bio e quello tradizionale perché facendo, parte di una delle più note associazioni del mondo di “agricoltura biodinamica”, segue questo particolare metodo pseudoscientifico di coltivazione che si basa su elementi che associano tecniche agricole tradizionali quali il sovescio (interramento di leguminose) e le rotazioni colturali ad altre meno razionali, simili ai riti dell’omeopatia e più vicine alla magia, quali l’osservanza di non ben specificate “forze cosmiche”.
In Borgogna, una delle aree vitivinicole più pregiate del mondo, c’è preoccupazione perché il diffondersi dell’infestazione da un’azienda che non tratta chimicamente alle altre contigue è certo ed il danno è stato calcolato moltiplicando per 10 il numero delle piante danneggiate in un solo anno; diametralmente opposto è il parere degli adepti bio che vedono nell’uso dei pesticidi la scomparsa di quegli insetti antagonisti proprio dei parassiti dannosi.
Pinot nero e Chardonnay ottenuti col metodo dell’agricoltura biodinamica dell’agricoltore in questione non presentano residui di pesticidi mentre secondo una recente ricerca in 9 bottiglie di vino francese sopra 10 si; la Francia agricola è dietro solo a Usa e Giappone nel consumo mondiale dei pesticidi e leader in Europa, forse per questo pure il loro vino biologico è contaminato.
L’agricoltura biodinamica per tanti assomiglia alla magia o alchimia, mentre i più critici sentenziano che i test scientifici hanno deluso le aspettative e che risultati simili si possono ottenere con le tecniche di lotta biologica, unico contributo ad oggi per la realizzazione di una agricoltura alternativa e sostenibile.
Vas
Gen172014