Oscar Farinetti è il patron di Eataly, società con sede ad Alba (Cuneo), punta di diamante del made in Italy enogastronomico riguardante i generi alimentari tipici, “manteniamo le radici e avremo più clienti” questa è la sua sintesi di strenuo paladino “contro” le manipolazioni genetiche in agricoltura.
Umberto Veronesi è il direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia ed ex ministro della salute, strenuo difensore degli Organismi geneticamente modificati (O.g.m.) cita: “sono il futuro dell’umanità e questa lotta del Paese alla genetica in agricoltura è antistorica”.
Visioni contrapposte di chi è contrario o favorevole all’uso in agricoltura degli O.g.m., che si tratti di mais o riso non importa, sono di fronte due orizzonti contrapposti sul come vivere in salute abbattendo gli ammanchi produttivi agricoli, dovuti a siccità o parassiti, a favore di popoli in carenza alimentare anche se sei miliardi di persone su sette sono fuori dalla fame.
Il motivo etico del contadino che semina e raccoglie i frutti del suo solare lavoro ed è tra le figure più importanti dell’umanità, si scontra col freddo mondo di laboratorio, ma se le “fatiche” di quest’ultimo non provocano pericoli per la salute e per l’ambiente, perché no?
Non sono preda di facili entusiasmi, come di chi dice che grazie alle piante geneticamente modificabili si può coltivare il deserto o far crescere le stesse nelle acque del mare o perché già usiamo la genetica da tutte le parti, la scelta giusta del pro o contro O.g.m. come in tante cose, secondo me, starà nel mezzo.
D’altronde è vero che, grazie alle “conoscenze”, il nostro futuro è stato meglio? Non sempre, ieri era il calesse oggi è l’auto ma questa evoluzione nei secoli è stata la migliore possibile? Non proprio, oggi quella “conoscenza” si misura anche in termini di cambiamenti climatici ed effetto serra irreversibili ed inquietanti e il mondo, con o senza O.g.m. ,andrà inevitabilmente verso questa direzione…
Vas