Dal 2007 è stata varata la legge che riforma il nostro sistema di sicurezza nazionale, è il presidente del consiglio che controlla l’operato dei servizi segreti ed è a lui che compete la nomina dei dirigenti di ciascuna agenzia; purtroppo credo che in Italia, come all’estero, i servizi segreti AISI o AISE che dir si voglia non siano mai serviti altro che a fare il gioco del partito, anzi del ministro dal quale dipendevano, per indagare sulle avventure extra-coniugali dell’avversario politico o per mettersi per tempo al riparo da responsabilità scomode.
Nulla di ciò potrà mai cambiare finchè i servizi segreti saranno tutto fuorchè segreti, cioè finchè non ci sia qualcuno che li comanda senza doverne rendere pubblico conto, non certo il presidente del consiglio che deve riferire al consiglio dei ministri che è come affidarne il segreto ad un trebbo di pensionati, forse meglio farli dipendere dal presidente della Repubblica.
Credo insomma che i servizi segreti o sono segreti su tutto, anche quando è opportuno che certi agenti scompaiano, o che sia meglio scioglierli risparmiando tempo e soldi soprattutto per troncare alla radice il dubbio di certe “deviazioni” sul loro operato, come fosse possibile lavorare nei campi senza “infangarsi d’inverno” o “impolverarsi d’estate”.
Vas