Era una stradina stretta, molto lunga, di quelle sterrate che attraversano la campagna. Da un lato vi era un fosso profondo, dall’altro ve n’era uno molto più piccolo.
Quando pioveva per molti giorni, il fossato grande diventava un ruscello invaso da diversi animali: galline, anatre, rane, insetti di ogni tipo. In primavera l’erba era talmente alta che là, sotto il verde, il pullulare della vita scompariva alla vista. Le ortiche e i fiori selvatici crescevano a dismisura e l’aria si riempiva d’afrori d’ogni genere.Continua a leggere